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Frosinone, c’è stato un serial killer in carcere? Strangolato un detenuto e simulato il suo suicidio

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A questo punto sembra ormai assodato che c’è un serial killer nel carcere di Frosinone. E’ stato strangolato un altro detenuto e l’omicidio è stato fatto passare per suicidio. Infatti, dopo lo strangolamento, l’uomo è stato impiccato per depistare gli agenti. Però, dopo che la salma è stato rinvenuta (l’omicidio risale allo scorso anno) è stata fatta la macabra scoperta: si trattava di omicidio. Venerdì scorso è stata riesumato il cadavere del detenuto e dopo i primi accertamenti, è stata constata l’amara verità.

Per questo, sta prendendo sempre più corpo la possibilità che nella casa circondariale di Frosinone si aggiri un serial killer. Il sospettato principale è un 41enne di Sabaudia, resosi responsabile di omicidio. Perché però risulta essere lui il principale sospettato? Questo perché ad agosto 2016, il suo compagno di cella natio di Sgurgola venne trovato impiccato. Poco prima, fece la stessa fine un altro suo compagno di cella. Troppe decisamente le coincidenze. Così, il caso è stato riaperto e nonostante si attendano i primi accertamenti, pare proprio che sul corpo della vittima siano stati trovati evidenti segnali di strangolamento. A questo punto resterebbe anche da appurare quali siano le motivazioni che avrebbero portato l’uomo a compiere questi pluriomicidi. Anche perché non sarebbero gli unici.

Sembra infatti che il 41enne di Sabaudia abbia tentato di uccidere altri detenuti mettendo dell’acido e addirittura dell’ipoclorido di sodio (varechina) nel caffè. Adesso l’uomo è rinchiuso in stato di isolamento. Sembra comunque che non stia più nel carcere di Frosinone. Infatti, dopo essere stato trasferito a Velletri, e qui avrebbe cercato di evadere, sia stato trasferito in un altra casa circondariale. Insomma, il caso si allarga e le indagini proseguono. Sarà lui il serial killer? E perché avrebbe compiuto questi omicidi?