Riceviamo e pubblichiamo un articolo da parte dell’associazione UGI di Colleferro a firma di Alessandro Coltrè:
Partirà da Colleferro Scalo la manifestazione contro gli inceneritori fissata per sabato 9 aprile e organizzata dalle associazioni aderenti alla campagna RIFIUTIAMOLI-BASTA INCENERITORI.
Le associazioni ambientaliste e le realtà sociali della Valle del Sacco hanno deciso di scendere in strada perché ritengono urgente mostrare la loro opposizione alle scelte politiche nazionali e regionali in materia di rifiuti e nello specifico sugli inceneritori.
Il Decreto Sblocca Italia ha sancito la realizzazione di una rete nazionale di inceneritori -già attivi o da costruire- facendo diventare questi impianti, siti d’interesse strategico.
Le ciminiere di Colleferro rientrano, ovviamente, in questa rete nazionale e il loro ammodernamento (tecnicamente Revamping) servirebbe a garantire una struttura in grado di bruciare i i rifiuti provenienti da Roma e da altre regioni.
Su questa possibilità la Regione Lazio è uscita allo scoperto, lo scorso primo aprile, durante la seduta di giunta, rivelando il disegno politico sulla gestione dei rifiuti nella Valle del Sacco.
La delibera prevede di individuare un soggetto terzo ed indipendente, nel rispetto della normativa, al quale affidare la funzione di advisor, con riferimento a tematiche di natura economico-finanziaria e legale, che affianchi e supporti i tecnici della Direzione Bilancio nel percorso di dismissione societaria.
La Regione dunque scarica LazioAmbiente togliendo la sua partecipazione nella società e – si legge nella nota stampa regionale- Un altro aspetto importante è il revamping degli impianti di termovalorizzazione: la Regione ha chiesto a Lazio Ambiente di effettuare una serie di verifiche tecniche per avere un quadro esaustivo del funzionamento degli impianti, per garantire un uso sicuro degli stessi.
Nella nota stampa segue un commento di Mauro Buschini, assessore all’ambiente della regione che prima, in una stanza di un palazzo romano, approva e delibera un preciso scenario sulla gestione dei rifiuti in provincia di Roma e poi reclama un incontro con i sindaci per discuterne.
Immediata la replica dell’amministrazione di Colleferro dopo le decisioni prese in regione -“E’ impensabile che decisioni di questo genere vengano prese in Consiglio Regionale senza aver consultato i Sindaci e il territorio. Certe scelte devono essere obbligatoriamente condivise con il territorio, le parti sociali e i Comuni”-.
Il Sindaco Sanna ha chiesto inoltre un incontro in Regione con i Sindaci della zona per ridiscutere le decisioni prese a Roma; sopratutto per trovare una soluzione alternativa capace di salvaguardare posti di lavoro e salute dei cittadini.
La contrarietà dell’amministrazione di Colleferro al potenziamento degli inceneritori è stata più volte confermata dalle azioni intraprese; come il ricorso al T.A.R depositato il 9 dicembre 2015 contro una determina regionale che estendeva l’autorizzazione integrata ambientale (A.I.A.) agli inceneritori.
Questo preciso disegno politico si è palesato il primo aprile ma per le associazioni ambientaliste non è che la conferma di quanto denunciato più volte.
La lotta contro gli inceneritori di Colleferro portata avanti dai movimenti della Valle del Sacco è un’ostinata battaglia per la giustizia sociale, reclamata da una popolazione considerata da sempre a servizio dell’industria e del business dei rifiuti.
Business cancerogeno che i movimenti stanno provando a fermare in ogni modo e la prossima tappa sarà scendere in strada il 9 aprile per scongiurare in ogni modo il Revamping degli inceneritori e chiedere la chiusura dei due impianti.
Il corteo partirà alle 14:30 da Colleferro Scalo e arriverà a Largo S.Francesco (fronte posta).
Più di dieci anni fa, a Colleferro scalo un gruppo di cittadini manifestò contro la costruzione degli inceneritori ma furono lasciati soli, conquistando solo denunce e qualche livido.
Stavolta non sarà così perché se chiudere gli inceneritori sarà difficile, fermare un fiume in piena sarà impossibile.