E’ il giorno che tutta la Colleferro del Futsal aspettava. Due squadre nelle prime tre posizioni, due filosofie profondamente diverse ma altrettanto vincenti. Due ottimi allenatori, preparati e abituati alle grandi sfide. Un impianto, quello di Via degli Atleti, gremito in ogni ordine di posti sino da oltre un’ora prima del fischio d’inizio. Un pareggio che non serve a nessuna delle due squadre, anzi, rischierebbe di compromettere l’ottimo campionato di entrambe, consentendo alle rispettive inseguitrici – distanziate di un punto – di effettuare a 180 minuti dalla fine del torneo, di effettuare un doppio, devastante, sorpasso.
Ci sono tutti gli elementi per un grandissimo derby!
PRIMO TEMPO – Largo ai giovani in casa Forte. Paolo butta nella mischia i due migliori Under del vivaio. Mosti e Ronzoni affiancano Forte e Hamazawa e Tantari in porta. Carte di Identità alla mano, una formazione giovanissima, dove il “vecchietto” di turno è un tale Ryohei Hamazawa, di Sapporo, classe 1990.
Palla al centro e via al Derby. La Forte è spavalda, veloce, precisa. Il ritmo che impone alla gara è frastornante per i favoritissimi avversari che stentano a trovare il bandolo della matassa contro una squadra che, per la categoria e gli uomini a disposizione, gioca un futsal stellare. I padroni di casa sono costretti a ricorrere al solito Angelo Rossi e al fallo sistematico per arginare Stefano Forte e soci.
E proprio su libera concessa al raggiungimento del sesto fallo, la Forte passa. Stefano Felici piazza la palla sul dischetto dei dieci metri e brucia Rossi. Mentre tutti attendono la reazione dei citizens è ancora la Forte che ha sui piedi la palla del raddoppio con un Lorenzo Tetti in grande spolvero.
Si va quindi al riposo sul vantaggio degli ospiti tra il tripudio della torcida biancoceleste accorsa in massa a sostenere i propri beniamini.
SECONDO TEMPO – Secondo tempo vietato a chi soffre di disturbi cardiaci. Forte ancora padrona del campo. Stefano, dietro, chiude tutti i varchi, Jacopo è attentissimo, Ryohei è incontenibile e i cambi che Paolo Forte mette in campo tengono altissima qualità e intensità del match. Il raddoppio è opera proprio del giapponese che piazza la zampata vincente e supera Rossi. Ancora la Forte in avanti e su un fallo di mano in area, l’arbitro concede il calcio di rigore agli ospiti. E’ Stefano Forte che si prende la responsabilità di chiudere il match. Ma il suo sinistro supera Rossi e si stampa sul palo alla destra dell’estremo difensore del Città di Colleferro. E qui cambia incredibilmente il match. La palla respinta dal palo innesca il contropiede degli amaranto che accorciano le distanze con Gianmarco Trombetta, pivot scuola Paolo Forte. I padroni di casa approfittano dell’attimo di smarrimento degli ospiti e raggiungono l’insperato pareggio con Gioele Manni, anche lui un prodotto della “cantera” del Mister colleferrino. Ma non è finita. Il pareggio non serve a nessuno e, con un colpo di reni, la Forte passa ancora in vantaggio ad opera di uno straripante Stefano Felici.
Tribuna in festa. Ma dura poco. Rosina entra duro e spedisce Hamazawa contro le transenne. Il nipponico è costretto ad uscire dolorante per affidarsi alle cure di Sandro Ercoli e Paolo Forte perde il suo pezzo migliore nel momento decisivo dell’incontro. La fatica comincia a farsi sentire nelle gambe dei giocatori biancocelesti e il Città ne approfitta. Le marcature si allentano, gli spazi si fanno più larghi e ne approfitta ancora Gianmarco Trombetta che si trasforma nell’autentico match-winner. Il pivot degli amaranto realizza la sua personale tripletta con la quale i padroni di casa raggiungono e superano i ragazzi di Forte.
Paolo chiede ad Hamazawa di stringere i denti e di rientrare in campo, ma il giapponese è malconcio ed è solo la pallida copia di quello visto per tre quarti della partita e non riesce a fare più la differenza. La Forte gioca l’ultima carta, schierando Tantari come portiere di movimento, ma i citizens, pur avendo raggiunto il limite dei cinque falli, riescono a portare a casa una vittoria preziosissima senza ulteriori danni.
Tribuna che applaude tutti i ragazzi della Forte, eroi sfortunati di una partita indimenticabile, dove tutti hanno dimostrato di essere gli autentici Leoni di Colleferro.
NOTIZIE DAGLI ALTRI CAMPI – L’Aniene, come da pronostico, vince e si mantiene a -1 dal Città. Buone notizie invece per la Forte da Pomezia, dove il Penta supera gli inseguitori del Real Ciampino, consentendo ai colleferrini di mantenere il terzo posto in solitaria con un punto di vantaggio sugli aeroportuali.
IL COMMENTO – Raramente capita di commentare una partita tanto appassionante e ricca di colpi di scena e altrettanto raramente si fanno i complimenti a dei giocatori per una sconfitta. Ma oggi è così. Paolo Forte è tutto in questi epici sessanta minuti. Fin dalla scelta dello starting five iniziale. Il tecnico conferma dal primo secondo di gioco la sua filosofia: spazio ai giovani e soprattutto a chi ha sudato e applicato le sue indicazioni in allenamento. Nella Forte non esistono gerarchie precostituite. Gioca chi lo merita e l’allenatore applica il suo credo indipendentemente da chi si trova di fronte. E i suoi giocatori lo apprezzano e si fanno trovare pronti e determinati quando sono chiamati a dare il loro contributo, sia esso per un solo minuto o per tutta la partita. E anche chi rimane in panchina sostiene, incoraggia e applaude chi sta in campo. Un esempio di gestione e di comportamenti che molti dovrebbero imitare. Il Mister non ha sbagliato nulla e solo gli episodi gli hanno impedito di portare a casa una clamorosa ma, credo, meritata vittoria. Il rigore fallito e l’uscita forzata di Hamazawa hanno sicuramente spostato l’ago della bilancia dalla parte della squadra della Presidente Allegrini. Per cinquanta minuti si è vista una sola squadra in campo, poi esperienza, qualità e stanchezza hanno preso il sopravvento ed è andata come è andata.
A centottanta minuti rimangono invariate le possibilità di entrambe di centrare gli obiettivi. Rimangono tre partite da giocare e da vincere, senza fare i conti o guardare le tabelle. Se la Forte gioca e pensa come ha fatto oggi, sicuramente non è più la “mission impossible” di qualche mese fa.
Matteo Giustinelli