Dopo il successo riscosso al Cometa Off di Testaccio, il 17, 18 e 19 settembre alle 21 lo spettacolo calcherà il palco del ROMA FRINGE FESTIVAL, nell’incantevole scenario di Villa Mercede.
‘Ci chiamarono tutti Alda’, nasce in provincia di Latina dalla penna e dal talento del giovane scrittore corese, Fabio Appetito, vincitore del Premio Internazionale Alda Merini 2016, e sta man mano conquistando la capitale. L’atto unico, che è già andato in scena al Teatro Cometa off di Roma nel gennaio scorso, è stato ora selezionato all’interno del Roma Fringe Festival, uno dei più importanti festival di teatro in Italia e nel mondo che si svolge nel centro vivo e pulsante della capitale. Lo spettacolo scritto da Appetito ripercorre la vicenda manicomiale di Alda Merini e racchiude gli aspetti più dolorosi della vita della poetessa dei Navigli. Dopo una tesi sulla stessa Merini, l’autore, che fa parte del collettivo artistico Cardiopoetica, ha voluto rendere omaggio a una delle personalità più importanti del nostro novecento. Mettendo in luce alcuni aspetti salienti dell’esistenza della poetessa milanese, come l’internamento presso il Paolo Pini e i suoi tormentati amori, nonché la continua dedizione verso la poesia, Appetito attraverso la sua scrittura ci conduce all’interno delle camere buie della mente, ad assaporare quelli che sono gli aspetti più veri del nostro vivere quotidiano. Un tema sociale ma anche molto attuale, che indaga i tormenti dell’essere umano e a cui solo i poeti sanno dare voce.
Il monologo è interpretato dall’attrice romana Giulia Santilli, che si muove dentro una scenografia essenziale a ritmo di musiche nostalgiche e penetranti. La regia è curata dall’attore e doppiatore Marco Guadagno.
Un altro tassello, questo, che si aggiunge alle numerose attività che il collettivo Cardiopoetica – formato oltre che da Fabio Appetito, da Mariano Macale e Marco De Cave – da anni sta attuando nel territorio locale e nazionale.