Un cartello sbucato dal nulla, quasi come se i danni fossero piovuti dal cielo e le criticità emerse d’improvviso. “A seguito dei sondaggi effettuati sulla struttura è stata rilevata una condizione di criticità degli intonaci e delle strutture del solaio di copertura per la quale si rende necessario un approfondimento delle condizioni del plesso e degli interventi necessari per ripristinare le condizioni di sicurezza. Si comunica pertanto che l’asilo nido protrarrà la chiusura fino a data da destinare e che i bambini saranno ricollocati presso altre strutture. Ci siamo già attivati per trovare una soluzione congrua, ci scusiamo del disservizio”.
E così, la notizia della chiusura (anzi, per meglio dire non riapertura) dell’asilo nido di via Reseade ha scatenato la reazione di decine di mamme, trovatesi spiazzate dall’improvvisa comunicazione. Il crollo dell’intonaco del controsoffitto, del resto, non ammette troppe alternative, ma le tempistiche con le quali si è affrontato il problema hanno mandato su tutte le furie quanti hanno pagato la retta per la fruizione del servizio e adesso si ritrovano anche con un ulteriore problema da risolvere, quello di accompagnare i propri pargoli presso un’altra sede.
Le piogge dell’ultimo week-end hanno probabilmente dato la mazzata finale alle già precarie condizioni della struttira e il problema si preannuncia di non poco conto, visto che servirà del tempo sia per riparare i danni che, soprattutto, trovare i fondi necessari a coprire le spese. Per i quasi 100 bambini che ospita l’istituto, le soluzioni alternative sono rappresentate dalla scuola Cecconi e la Trilussa di via Fiuggi, le più vicine nella zona.
La rabbia delle mamme fatica ad ogni modo a contenersi: “In municipio non ci hanno prospettato altre soluzioni e nemmeno si è paventata la soluzione di un rimborso per il danno subìto. Non è stato possibile nemmeno visionare i documenti relativi all’agibilità, ma un danno come quello che si è verificato non può scaturire da una semplice pioggia. L’odore di muffa era già presente da tempo e sembra impossibile che nessuno si sia accorto di nulla”.
A scatenare le proteste anche un secondo cartello apparso all’ingresso della scuola, che preannunciava uno spostamento dei bimbi in un’altra sede senza aver nemmeno ascoltato il parere del genitori, che hanno lamentato un trattamento “alla stregua di pacchi postali”. Una storia che, insomma, ha trascinato con sé numerose code velenose, in attesa di capire quale sarà la soluzione definitiva al problema.