Nella sede di via Petrarca, il Consiglio della XVIII Comunità Montana dell’Area Romana, riunitosi nel pomeriggio di giovedì 14 settembre, ha approvato il conto economico, lo stato patrimoniale e il permanere degli equilibrio di bilancio.
Questi punti sono stati votati dall’unanimità dei presenti. L’approvazione dell’ordine del giorno ha tuttavia fatto riemergere delle questioni attorno alla quale tutto il Consiglio della Comunità Montana sta riflettendo da tempo.
“In questi ultimi mesi abbiamo garantito il funzionamento delle attività dell’ente, nonostante il contenimento delle spese e i sempre più ridotti finanziamenti provenienti dalla Regione Lazio. Ora, però, siamo arrivati ad un punto critico oltre il quale non si può andare” – a dichiararlo è il Presidente della XVIII Comunità Montana, l’avvocato Fabrizio Di Paola – “Gli incerti atteggiamenti della Regione Lazio sul futuro delle Comunità Montane non hanno portato ad ottenere le risposte necessarie per capire bene il destino degli Enti Montani”.
“I Consiglieri di maggioranza, gli assessori e io stesso –aggiunge Di Paola- impieghiamo il nostro tempo per il bene del nostro territorio e delle nostre comunità per un forte senso civico, senza percepire nessun corrispettivo (nessuno stipendio, nessuna indennità e nessun gettone). Ma in queste condizioni ci è praticamente impossibile da continuare. Del resto –continua Di Paola– la Regione Lazio non è stata in grado di gestire il passaggio delle Comunità Montane alle Unioni dei Comuni. La confusione è tale che non sappiamo se la normativa possa rimanere la stessa oppure soggetta a ulteriori cambiamenti. Se riceveremo delle garanzie dagli organi preposti tali da consentirci un futuro meno incerto potremmo continuare. Altrimenti, come detto in precedenza, saremo costretti a lasciare”-.