L’assemblea di Rifiutiamoli rilancia la mobilitazione, finché dichiarazioni e progetti non diventeranno fatti
Mercoledì 13 settembre si è svolta l’assemblea di Rifiutiamoli, all’ordine del giorno la valutazione della situazione relativa agli inceneritori di Colleferro in generale ed in particolare dell’incontro di una delegazione del movimento con l’Assessore all’ambiente di Roma Capitale, Pinuccia Montanari, avvenuta il giorno precedente. L’incontro tra la delegazione e l’assessore ha riguardato la strategia dell’amministrazione capitolina nella gestione dei rifiuti e quella strettamente connessa al destino degli inceneritori di Colleferro.
L’assessore Montanari ha ribadito i contenuti del ‘Piano per la riduzione e la gestione dei Materiali Post-consumo di Roma capitale 2017-2021’ che non prevede l’utilizzo di discariche ed inceneritori, assieme alla sostituzione dei vecchi impianti (TMB) che trattano l’indifferenziato per la produzione di combustibile adatto ad essere bruciato negli inceneritori. Ha affermato che non è previsto l’utilizzo degli inceneritori di Colleferro, nella fase di transizione dalla situazione attuale alla piena attuazione della strategia.
La brevità dell’incontro non ha permesso di entrare nel merito delle misure concrete che verranno adottate, cosa di non poco conto stante la situazione di partenza da cui procede l’attuazione di un piano che è stato prodotto nelle sue linee generali nell’aprile di quest’anno. La rappresentante di un comitato romano, della rete Zero Waste Lazio, parte della nostra delegazione , ha ribadito la necessità di incrementare il confronto iniziato con l’assessorato, in particolare riguardo alle situazioni critiche che da anni riguardano alcuni impianti presenti in città.
La discussione è entrata nel merito del ruolo di AMA che col 40% del capitale di EP.Sistemi gestore di uno dei due inceneritori di Colleferro, ha contribuito prima a ricostituire il capitale della società e poi alla approvazione degli interventi di ristrutturazione necessari a riavviare l’impianto, almeno temporaneamente. Tali decisioni sono state giustificate col vincolo costituito da una fideiussione di 11 milioni di euro, stabilita dalla società nei confronti delle banche di cui AMA è responsabile in toto: in caso di azzeramento del capitale sociale o di mancata realizzazione del piano industriale (investimenti) scatterebbe l’escussione della fideiussione da parte delle banche, obbligo a pagare gli 11 milioni alle banche parte di AMA.
A fronte di questa situazione l’assessore si è impegnata a fornire le informazioni relative al mantenimento o meno della fideiussione ed alla attuazione o meno del piano di manutenzione, il cosiddetto ‘light revamping’.
A fronte di queste informazioni provenienti dall’amministrazione capitolina sta la volontà di cambiare strategia, manifestata dalla regione nei mesi di luglio ed agosto, a seguito della manifestazione di Rifiutiamoli, per bocca dell’assessore Buschini: svolta assai complessa da realizzare per una amministrazione, che in assenza di un nuovo piano rifiuti ha confermato sino al giorno prima una strategia fondata in buona sostanza sull’incenerimento.
Nello specifico della società Lazio Ambiente, di cui è nota la precaria situazione finanziaria, era previsto il lancio del bando per la vendita della società ai privati, con il non trascurabile particolare che al cuore della valutazione economica della società ci sono gli inceneritori: se si esclude il rilancio degli inceneritori, tutto viene messo in discussione. Gli interventi di manutenzione previsti servono a rendere presentabili gli impianti a chi, acquistando Lazio Ambiente, dovrà poi di fatto ricostruirli.
In sintesi siamo in presenza di due istituzioni che, con ruoli diversi nei confronti del destino degli inceneritori e delle soluzioni al ‘problema dei rifiuti’, si trovano di fronte a due cambi di strategia radicali, partendo da una situazione ampiamente legata a passate gestioni e strategie. Da parte della regione peraltro non è stato prodotto alcun nuovo piano.
È del tutto evidente che senza una collaborazione tra le due amministrazioni, non sarà possibile arrivare ad alcun risultato, attraversando una fase di transizione di straordinaria complessità e non si giungerà ad una soluzione della questione inceneritori di Colleferro.
L’assemblea ha ribadito con fermezza che Rifiutiamoli prosegue la battaglia contro gli inceneritori e valutato la necessità di organizzare un incontro tra le due principali istituzioni, ed il movimento Rifiutiamoli. Dopo la partecipazione alla manifestazione di luglio, si è condivisa la necessità di organizzare un incontro con tutte le Amministrazioni locali che si sono dichiarate concordi con l’obiettivo di chiudere gli inceneritori, richiedendo quali azioni, coerenti con questa posizione, siano in grado e sia intenzionate ad attuare.
L’ assemblea ha deciso di darsi strumenti di organizzazione adatti a sostenere diverse forme di mobilitazione e di coinvolgimento in primo luogo dei cittadini di Colleferro, ma anche del territorio dell’intera Valle del Sacco, dove dalla manifestazione ad oggi si sono espresse significative disponibilità.
Per seguire lo sviluppo concreto della situazione romana si darà continuità alla collaborazione coi comitati romani, secondo la logica di creare il massimo di unità d’azione, collaborazione e condivisione della conoscenza con quanti nella nostra regione lottano contro l’attuale gestione del ciclo dei rifiuti.
È evidente come non vi sia alcuna garanzia acquisita che si arrivi alla soluzione auspicata della chiusura degli inceneritori; è necessario quindi mantenere ed incrementare la mobilitazione e la partecipazione estesa e capillare, che è possibile realizzare attraverso la partecipazione organizzata di molti.
Per darsi gli strumenti di organizzazione adeguati e necessari, l’ assemblea ha convocato un gruppo di lavoro per mercoledì 20 settembre, aperto a quanti vorranno dare il proprio contributo.
Colleferro, 16 settembre 2017 Assemblea permanente di Rifiutiamoli