Un inizio d’estate lungo, a tratti interminabile, dove il destino del Colleferro Calcio sembrava appeso a un filo. Dopo la straordinaria cavalcata dello scorso anno, nella quale è stata sfiorata una partecipazione ai play-off che avrebbe assunto tratti storici, l’orizzonte sembrava farsi cupo per la gloriosa squadra rossonera, inghiottita da una polemica che sembrava senza soluzione riguardo l’utilizzo dell’impianto sportivo del “Caslini” e alle prese con un delicato rimpasto societario. Nubi nerissime, diradate grazie alla grande passione di chi ha a cuore questi colori e non poteva di certo restare a guardare con le braccia incrociate. Il nuovo “anno zero” coincide con l’avvento sulla poltrona presidenziale di Giovanni Satta, uno che il rossonero ce l’ha tatuato sul cuore e non poteva di certo sottrarsi alla chiamata più prestigiosa. In cinque, brevi domande abbiamo chiesto proprio al nuovo timoniere della società quali sono le aspettative per la nuova stagione.
Dopo la lunga esperienza nel settore delle giovanili è arrivato il momento dell’incarico più prestigioso, ma che porta allo stesso tempo maggiori responsabilità. Come è nata l’idea di Giovanni Satta presidente e quale è stato il suo approccio? E’ stato convinto sin da subito?
“Dopo l’esperienza nelle giovanile, anche con buoni risultati, vista l’impossibilità del presidente Cedrone di proseguire nel progetto pianificato con il direttivo sono stato proposto io per dare seguito al programma. Personalmente -nonostante le grandi responsabilità derivanti dal ruolo assunto – non ho modificato il mio atteggiamento, che era e rimane di costante presenza e continuo dialogo con i vari settori societari, cercando sempre e comunque di creare la giusta armonia per consentire di operare in un ambiente sereno e familiare”.
E’ di nuovo l’anno zero per il Colleferro. Si riparte con un nuovo progetto basato ancora una volta sui giovani e da un nuovo mister. Quali sono le aspettative?
“In realtà il progetto non è poi mutato, sono cambiati gli interpreti ma l’obiettivo rimane quello di disputare una stagione di crescita, sia come squadre che come società”.
Alla fine della scorsa stagione la diatriba con l’Amministrazione ha portato alle dimissioni della vecchia dirigenza e a una problematica sostanzialmente irrisolta per l’utilizzo dell’impianto sportivo. Qual è la situazione attuale e esistono nuovi accordi con la giunta?
“Fortunatamente rispetto al passato la situazione è mutata radicalmente. Ad oggi i rapporti con l’amministrazione sono cordiali ed è stata presentata la domanda di partecipazione al bando per l’assegnazione degli impianti “Di Giulio” e “Caslini”.
L’esordio non è stato dei migliori ma, con tutti i cambiamenti operati, era fisiologico un periodo d’assestamento. Il girone ad ogni modo sembra estremamente competitivo: qual è la sua griglia di partenza e per cosa lotterà il Colleferro?
“Siamo partiti con una sconfitta casalinga che non ha rispecchiato l’andamento della gara, dove a mio avviso siamo stati sempre nel vivo del gioco, mentre con l’Arce abbiamo se non altro mosso la classifica. Direi che per quanto dimostrato dai ragazzi in campo probabilmente ci manca qualcosina. In merito al girone, non mi sento di stilare griglie ma posso solamente affermare che il nostro obiettivo è quello di raggiungere quanto prima la salvezza”
Vuole citare il nome di qualche giovane in rampa di lancio o fare una menzione per i senatori rimasti?
“Elogiare qualcuno in particolare sarebbe riduttivo, ringrazio sia chi è rimasto evidenziando particolare attaccamento alla maglia che chi ha sposato il nostro progetto. Mi sento in dovere di ringraziare tutti, nessuno escluso, compresi i dirigenti, lo staff tecnico, sanitario e gli addetti al campo”.