Politica

Anagni, il mini rimpasto di giunta era un atto dovuto e non un’imposizione

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Anagni inaugurazione parchi

Il mini-rimpasto di giunta che il sindaco Fausto Bassetta si sta apprestando a compiere, era un atto dovuto e già nell’aria da molto tempo, e non un’imposizione ultimativa di Progetto Anagni. Del resto in Giunta, Progetto Anagni ha proprio l’assessore ai Lavori Pubblici Simone Pace, il quale si è rifiutato di firmare, quando il 14 agosto 2017 Felli e Roiati volevano sfiduciare il sindaco Bassetta, e nel suo rifiuto, si era trascinato dietro anche i già titubanti consiglieri comunali di maggioranza Chiara Salvatori e Alfredo Cicconi. Bloccando così un primo tentativo di sovvertire l’amministrazione Bassetta.

Quello che circola in città, a scapito dei comunicati propagandistici che vengono diramati quotidianamente, non è altro che l’atto dovuto per perfezionare una squadra con cui il sindaco Bassetta sta cercando, nonostante i molti ostacoli, di attuare un piano di recupero della città di Anagni, distrutta da decenni di malgoverno.

A testimonianza di quanto si afferma in questa sede, si ricorda che, prima dell’azione di “riformare”una parte dell’amministrazione, il sindaco ha convocato ogni forza politica e ogni gruppo consiliare per renderli partecipi di un piano di lavoro settennale per il rinnovamento sia politico che amministrativo della città di Anagni. Se poi quanto si afferma non è sufficiente, si può visionare l’articolo pubblicato nella giornata del 18 settembre sul blog alessioporcu.it * e nel quale si rende chiaramente noto come ogni decisione di Progetto Anagni sia subordinata, democraticamente, all’opinione di Simone Pace e alle relative opinioni degli altri due consiglieri comunali di maggioranza.

Resta quindi l’attesa per vedere chi saranno i nuovi assessori comunali. Certo è che mai come con l’amministrazione Bassetta ci sono state tante opportunità di lavoro e di visibilità mediatica per chi è sceso in politica, anche per la prima volta, con le amministrative del 2014.

A dimostrazione che una buona squadra di governo si perfeziona e si modifica a lavori cominciati. E non si tratta di ripensamenti, ma di perfezionamenti. Che richiedono il superamento, se non l’abbattimento di ambizioni ed egoismi personali, a scapito di un effettivo e visibile miglioramento della città.

19/09/2017 Antonella Necci