Legambiente Lazio scrive alla Direzione Regionale Risorse Idriche, Difesa del Suolo e Rifiuti per ribadire la propria opposizione. Con una decisione che ci ha lasciato francamente sorpresi, la Regione Lazio ha autorizzato la riaccensione dell’impianto di termo-valorizzazione e recupero energetico Marangoni di Anagni. A nulla sono valse le opposizioni formali dell’Amministrazione Comunale e dei cittadini, rappresentati da diverse associazioni. La Determinazione 27 luglio 2017, n.G.10636, pubblicata sul BURL n. 63, supplemento 2, dell’8 agosto 2017, parla chiaro: si dichiara conclusa positivamente la conferenza di servizi per il rinnovo dell’autorizzazione all’esercizio.
La Regione, nella persona dell’ing. Mauro Lasagna, responsabile della Direzione Regionale Risorse Idriche, Difesa del Suolo e Rifiuti, non ha preso in considerazione le articolate osservazioni prodotte dalle associazioni perché le stesse “attengono ad aspetti di impatto ambientale già valutati in sede di pronuncia di valutazione di impatto ambientale favorevole resa con nota prot. 2233 del 24/11/2000;” (vedi determina sopracitata). Si dichiara quindi di aver fatto riferimento per la concessione dell’autorizzazione, ad una VIA di 17 anni fa, non tenendo in debita considerazione gli eventi che si sono succeduti negli anni e che hanno pesantemente aggravato le criticità ambientali della Valle del Sacco e della zona di Anagni.
Tali criticità, da noi sempre denunciate, hanno portato a provvedimenti importanti come, tra gli altri, l’inserimento dell’area dove risiede l’impianto Marangoni nel perimetro del SIN Valle del Sacco (vedi D.M. 22 novembre 2016 a firma del Ministro dell’Ambiente, Galletti) e la classificazione della zona come livello pessimo per la qualità dell’aria (vedi Deliberazione Regione Lazio n. 536 del 15 settembre 2016). Con un procedimento inusuale, del quale siamo venuti a conoscenza solo attraverso la stampa locale, il 9 agosto la Regione ha indirizzato una comunicazione al Sindaco di Anagni nella quale vengono formalizzati ulteriori 45 giorni di tempo, a far data dal ricevimento della stessa, per la presentazione “da parte di tutti i portatori di interesse, eventuali opposizioni e/o chiarimenti, osservazioni in proposito ai sensi dell’art. 14 quater comma 3 della legge 241/90.” La nostra associazione ha partecipato quale soggetto portatore di interesse alla Conferenza di Servizi, esprimendo un deciso parere negativo alla concessione del rinnovo della autorizzazione, come esplicitato nel documento “Memorie ed osservazioni prodotte dalle associazioni presenti alla conferenza di servizi del 8 novembre 2016”, presentato ufficialmente in CdS.
Quindi, nel rispetto delle indicazioni della Regione e per ribadire le nostre posizioni, il 21 settembre abbiamo inviato nuovamente le nostre osservazioni chiedendo il ritiro della determinazione 27 luglio 2017, n. G.10636. In ogni caso, si stanno valutando le procedure giuridiche più appropriate per ricorrere avverso la decisione della Regione di concedere l’autorizzazione al riavvio delle operazioni di incenerimento di PFU –Pneumatici Fuori Uso- nel termo-valorizzatore Marangoni di Anagni.