All’Albuccione di Guidonia la miccia era accesa da tempo e, come era facile immaginare, la situazione è esplosa. “Il territorio del Comune di Guidonia Montecelio, e ancora di più l’Albuccione, è martoriato da gravi problemi ambientali e strutturali sui quali si innesta in modo intollerabile la presenza di numerosi campi rom illegali e inaccessibili ai controlli di sicurezza e sanitari” commentano Aldo Cerroni ed i consiglieri comunali Mario Proietti, Mario Valeri e Mauro De Santis.
“La questione, come proposto anche in campagna elettorale – proseguono dal Polo Civico composto da Guidonia Domani, Il Biplano e Nuovo Progetto Democratico –, deve essere affrontata su due fronti. Innanzi tutto si deve procedere allo sgombro immediato di ogni insediamento abusivo nel nostro Comune, partendo proprio da quello dell’Albuccione, e contemporaneamente si devono avviare politiche sociali e di integrazione che pongano rimedio alla condizione degli abitanti più deboli degli insediamenti, i bambini, che vivono, o meglio dire sopravvivono, in quelle baracche”.
“Come Polo Civico chiediamo, urgentemente, la convocazione da parte dell’Amministrazione Comunale di un tavolo tecnico con Città Metropolitana, Forze dell’Ordine, Servizi Sociali e rappresentanti dei cittadini e delle scuole del territorio. Primo obiettivo è ripristinare la legalità, con un presidio fisso davanti alla baraccopoli e frequenti controlli nell’insediamento e nelle vie limitrofe, così da mantenere sotto controllo i roghi tossici e gli eventuali problemi legati a furti e ricettazione. Occorre far capire che l’Albuccione non è una terra di nessuno, né un porto franco. È un’area controllata, dove si rispettano le leggi dello Stato Italiano. Al contempo i servizi sociali devono intervenire maggiormente su quelle famiglie che intendono integrarsi, aiutandole a percorrere questo cammino che, comunque, li deve portare fuori da quella baraccopoli che andrà chiusa ed i terreni messi in sicurezza. Per le altre famiglie che non vogliono seguire questa strada devono essere avviati i percorsi previsti delle leggi a tutela dell’infanzia”.
“Non serve guardare a Torino, come dichiarato dal sindaco Barbet, basta girarsi un attimo e guardare cosa accaduto a pochi chilometri dell’Albuccione – concludono Cerroni, Proietti, Valeri e De Santis –. Ad esempio a Tivoli l’Amministrazione comunale diversamente dal passato è riuscita a risolvere il problema di Stacchini, una baraccopoli abusiva che è arrivata a contare oltre 500 presenze. Un piccolo paese illegale. Sostenendo chi voleva integrarsi, agevolando chi voleva tornare a casa, facendo rispettare le leggi, in pochi mesi l’area è stata liberata”.