L’Amministrazione Comunale di Cori si oppone alla possibile chiusura del Punto di Primo Intervento di via Guglielmo Marconi. Già da tempo, anche a seguito dell’allarme creato tra la popolazione da questa ipotesi, l’Ente Comunale si è attivato e sono intercorsi contatti tra quest’ultimo, la Asl di Latina e la Regione Lazio. Fino a tutto il 2018, in ogni caso, il servizio sarà garantito così come è stato finora, senza limitazioni all’operatività del PPI.
“L’Amministrazione Comunale – affermano in merito il Sindaco, Mauro De Lillis e il Presidente del Consiglio Comunale con delega alla Sanità, Antonio Betti – intraprenderà tutte le strade possibili per scongiurare la chiusura del Punto di Primo Intervento di Cori, chiederà l’aiuto e l’impegno dei cittadini e dell’opposizione per definire strategie comuni a beneficio di tutta la comunità di Cori e Giulianello”.
Non va dimenticato che il PPI di Cori – che effettua tra oltre seimila accessi all’anno – rappresenta il punto di riferimento in caso di emergenze non solo per la comunità corese, ma anche per gli abitanti dei comuni limitrofi di Rocca Massima, Norma e Sermoneta, spesso addirittura trovandosi ad accogliere e dare assistenza a cittadini provenienti da comuni fuori provincia come Artena.
Se il PPI fosse chiuso o depotenziato, l’assistenza emergenziale di queste popolazioni non potrebbe che andare a pesare ulteriormente sul capoluogo.
Va ricordato in ogni caso che si tratta di un provvedimento di carattere nazionale (Decreto Ministeriale 70/2015), in conformità al quale la Regione ha stilato il piano sanitario biennale 2017–2018, che riguarderebbe non solo la struttura corese ma anche altri PPI della provincia di Latina oltre che di tutto il Lazio, i quali verrebbero sostituiti da una postazione del 118 medicalizzata. Certo è che la questione sarà seguita con la massima premura dall’Amministrazione Comunale che non lascerà nulla di intentato per difendere il diritto alla salute dei propri cittadini.