Nonostante si cominci a intravedere una luce in fondo al tunnel, il periodo transitorio per Atac non è certo terminato con gli ultimi ribaltamenti societari. Il presidente Paolo Simioni, nell’ottica del disegno di un nuovo piano industriale che dovrà portare nuova linfa per le casse dell’azienda, si è perciò appellato al senso di responsabilità di tutte le parti in causa, auupicando che si remi compatti nella stessa soluzione per facilitare il percorso di risanamento.
“Come certamente sapete – si legge nella lettera – , la nostra Azienda sta attraversando un momento particolarmente importante della propria vita, una fase dalla quale Atac uscirà risanata e rilanciata.
Per fare questo, è necessaria una generale chiamata al senso di responsabilità da parte di tutti i portatori di interessi, cioè i dipendenti, fornitori, organizzazioni sindacali, istituzioni, utenti, azionisti ed altri (i cosiddetti stakeholder).
Da qualche settimana, con il supporto delle varie Direzioni aziendali nell’ambito della Procedura di Concordato in essere, abbiamo iniziato a disegnare il Piano Industriale che oggi assume connotati altamente strategici.
Questo modo di procedere, però, è quanto solitamente viene fatto dalle aziende: la realtà di una società come Atac e gli obiettivi che abbiamo davanti richiedono uno sforzo in più.
Perciò abbiamo pensato di chiedere a tutti Voi un contributo di idee, suggerimenti e proposte da valutare nell’ambito della redazione del Piano.
A tal fine abbiamo avviato un progetto denominato “ATAC riparte con te” che si sostanzia in un canale di ascolto che rimarrà aperto dal 6 al 13 ottobre p.v., attraverso la casella di posta ripartiamo@atac.roma.it.
Grazie!”
Emanuele Falcetti e Francesca Crapanzano, Circolo FDI-AN Tuscolano