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Le perplessità dell’Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente di Frosinone e Provincia sull’evoluzione della vicenda Registro Tumori

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L’Associazione Medici di Famiglia per l’Ambiente di Frosinone e Provincia esprime il proprio pensiero sulla vicenda del Registro Tumori: L’Associazione ha divulgato l’essenza e la funzione del Registro, evidenziandone tutto il valore e le ormai indispensabili necessità applicative. L’Associazione ha inteso rafforzare e amplificare,in merito, le richieste espresse da parte dei cittadini e della società civile. Inizia ora il periodo più delicato e più preoccupante per la popolazione, considerato che precedenti decisioni inerenti tematiche di salute correlate all’inquinamento, sono risultate non consone alle aspettative di prevenzione ed intervento, lontane dalla tematica ambientale e soprattutto dal tentativo di risoluzione,a nostro avviso.

Ragione questa della perplessità dell’Associazione in merito all’evoluzione della vicenda Registro Tumori. Registro che, in considerazione della drammatica realtà ambientale del territorio,doveva essere istituito in maniera spontanea ed automatica senza il ricorso ad annosa, reiterata e sofferta richiesta.Oggi, solo grazie al coraggio ed alla passione civile del Consigliere di Cassino, dr. Carmine Di Mambro, sembra prendere concretezza  l’ipotesi di attivazione del Registro Tumori. L’Associazione dei Medici plaude la volontà,la caparbietà e la determinazione del dr. Di Mambro, condivide  intenti  e modi  nel perseguire l’obiettivo dell’attualizzazione del Registro, dichiara il proprio impegno   nel percorso individuato ed iniziato dal consigliere di Cassino,che si intende affiancare e supportare. Nel contempo esprime  perplessità circa le modalità dell’iter attuativo del Registro . Preoccupazioni nascono da valutazioni del modus operandi di organi istituzionali rispetto le politiche ambientali.  Emblematica ed attuale, al riguardo, la delibera Regionale presentata come istitutiva del Presidio Ambiente e Salute (Pres.S.A.) di Anagni, definito una eccellenza europea e pubblicizzato quale compensazione di criticità, in un’area a forte pressione ambientale. Si tratterebbe soltanto, invece, della programmazione di uno studio biennale di fattibilità, ovvero due anni di elaborazioni teoriche. Studio da realizzarsi con impegno di spesa,ben oltre il costo del registro tumori. Nello specifico, dalla DGR n.228 del 9/5/17, apprendiamo che :“…sulla base di tali criticità è stato elaborato il presente progetto di durata biennale….il programma prevede….valutazione di fattibilità della realizzazione di un Presidio Ambientale e Salute (Pres.S.A.)”.

Tra due anni,quindi, conosceremo soltanto gli esiti di una teorica  valutazione, costosa anche in termini economici. La vicenda del Pres.S.A. di Anagni ed il contenuto della DGR 228, pur nel convincimento che l’Associazione Medici debba esercitare un ruolo tecnico e scientifico, costringono ad entrare nel merito amministrativo. Malattie anche molto gravi, ivi incluse quelle tumorali, inducono ad occuparsi della problematica amministrativa, nella convinzione che azioni inconsistenti e  tardive a nostro avviso, potrebbero avere ricadute negative sulla salute della collettività. L’auspicio è che l’iter di realizzazione del Registro Tumori sia, al contrario,lineare,celere  e finalizzato ad una necessaria ed improcastinabile pragmaticità,  senza esitare nell’illusione di una promessa astratta, come nelle condivise ed apprezzate intenzioni del dr. Di Mambro.

Dott. Giovambattista Martino

Dott. Iannello Benedetto

Dott. Giovanni Magnante

Dott.ssa Teresa Petricca