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Bando Sito VDC Anagni, Bianchi: “Delusa da operato ASI Frosinone. Usate vecchie logiche”

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vdc anagni bianchi
Così Daniela Bianchi, consigliera regionale del gruppo “Insieme per il Lazio” in merito alla presentazione del bando per la vendita da parte del Consorzio Asi di Frosinone dello stabilimento VDC di Anagni
Sono molto delusa dall’azione della dirigenza Asi di Frosinone in merito alla gestione del sito VDC. Non condivido la scelta fatta dal Presidende Asi Francesco De Angelis di affidare ad una semplice asta pubblica il destino della VDC di Anagni. Le azioni previste dal Protocollo con la Regione Lazio firmato nel 2015 erano totalmente diverse. Avevano come obiettivo non certo la vendita del sito per incassare 8 mln di euro, ma l’avvio di un progetto di sviluppo sostenibile e innovativo, anche sfruttando le risorse regionali del Piano sulla reindustrializzazione da 150 mln di euro.
Fatto salvo il grande lavoro del Consorzio e dei suoi uffici negli anni scorsi per l’acquisizione del sito e la sua caratterizzazione ambientale, anche a fronte degli incendi che lo hanno colpito, trovo che la strada imboccata con l’asta guardi al passato più che al futuro.
Già nel 2013 avevamo iniziato un lavoro con obiettivi totalmente diversi. Si doveva “trasformare lo spazio industriale in uno spazio funzionale adatto ad accogliere le imprese, un luogo attrattivo per qualità e cultura industriale in relazione con il paesaggio circostante”. Non sono mie parole, ma quelle scritte nella celebrazione dei 50 anni del Consorzio Asi di Frosinone, che aveva tra i suoi progetti futuri il rilancio dello stabilimento di Anagni.
Il sito doveva diventare la prima “cellula” di un più vasto progetto di sviluppo dell’intera Valle del Sacco. Un’area in cui accogliere imprese e centri ricerca legati all’innovazione, alla chimica verde, alle nuove tecnologie.
Con l’asta voluta dal Presidente De Angelis, ci ritroviamo nell’impossibiltà di vincolare l’acquisizione del bene al rilancio della Valle del Sacco. Spero che qualcuno si faccia avanti e decida di investire 8 mln in un’area industriale abbandonata da anni, ma nessuno ci dà garanzie su cosa verrà fatto nello stabilimento. Nel bando il richiamo generico è ad attività produttive o alla produzione di energia. Proprio per questa ragione più di un anno fa chiesi pubblicamente all’attuale presidente Asi di scongiurare l’arrivo di nuove attività inquinanti nella Valle del Sacco. Le rassicurazioni di rito di allora oggi lasciano spazio a forti dubbi.
Nel bando non c’è neanche il riferimento all’Area di Crisi Complessa di Frosinone riconosciuta grazie al lavoro della Regione Lazio. Inoltre non si fa alcun richiamo al coinvolgimento degli ex lavoratori VDC nelle eventuali assunzioni, come invece era stato dichiarato.
L’idea originaria quindi è stata totalmente persa, per lasciare spazio ad una mera operazione immobiliare. Sono mancati la lungimiranza di puntare ad un progetto ambizioso, il coraggio di ridisegnare politiche vecchie di 50 anni e la volontà di ascoltare chi, anche dal mondo imprenditoriale, si aspettava ben altro. Altra cosa che stupisce è la totale assenza della filiera istituzionale. Non si è voluto portare in questa azione le cose che stanno accadendo in Regione, come se la Provincia di Frosinone non facesse parte del Lazio. E qui richiamo alla responsabilità l’Assessore regionale Mauro Buschini presente alla conferenza stampa.
Mentre in Regione stiamo avviando le APEA, su cui ho presentato una proposta di legge, con aree industriali e produttive all’avanguardia, a impatto ambientale zero e con servizi innovativi, qui nella nostra provincia siamo fermi a parlare di vendere dei capannoni industriali al miglior offerente. Solo la scorsa settimana abbiamo avuto un tavolo di lavoro sulle APEA, raccogliendo spunti e riflessioni dal mondo delle imprese, per aprire le adesioni nel mese di novembre.
Non penso che il nostro territorio possa permettersi il lusso di non vedere dove sta andando il mondo, soprattutto per i tanti imprenditori capaci e innovativi che hanno bisogno di una classe dirigente all’altezza delle sfide future.