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Albano, Comunisti Castelli Romani su Formalba S.P.A: “Lavoratori dalla padella alla brace”

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"Riprendetevi i tablet, pagateci gli stipendi": continua lo stato d'agitazione dei dipendenti Formalba

Ecco la nota dei Comunisti Castelli Romani in merito alla società Formalba SPA:

Siamo ad ottobre, ma del bilancio 2016 della società Formalba SPA ancora non c’è traccia da nessuna parte.

Ad agosto il Curatore fallimentare del Tribunale di Velletri ha ceduto la società Formalba SPA all’associazione “Aless Don Milani” alla modica cifra di 50.000 euro (offerta minima prevista dal bando di vendita per l’acquisizione delle quote Formalba).

La nuova proprietà ha acquistato in modo assolutamente incauto la società Formalba SPA, senza nemmeno vedere l’ultimo bilancio del 2016.

Con comunicato del 29 settembre 2017, la nuova proprietà ha dichiarato, che il debito di Formalba è superiore al 150% del fatturato annuo della società.

Considerando che negli ultimi anni il fatturato medio della Formalba SPA è stato pari a circa 5,8 milioni di euro, possiamo desumere che la Aless Don Milani ha comprato 9 milioni di debiti pagando solo 50.000 euro in un settore, quello della formazione professionale, dove è impossibile guadagnare.

Perché l’associazione “Aless Don Milani” si è accollata 9 milioni di euro di debiti della Formalba SPA e del Sindaco del PD di Albano? Come pensa questa associazione di “benefattori” di pagare gli stipendi mensili dei lavoratori e di sanare i 9 milioni di euro di debiti della Formalba SPA? Quali capitali intende investire la nuova proprietà per rilanciare la società Formalba SPA?

Da un comunicato sindacale si evince che “i dipendenti di Formalba riferiscono di aver appreso in sede di assemblea con il nuovo proprietario che l’acquisizione della società sarebbe avvenuta su “esplicita richiesta della regione Lazio”, con la quale la Aless Don Milani avrebbe intrattenuto rapporti da circa un anno e mezzo”.

Quindi, come abbiamo già scritto, Zingaretti e il PD hanno fatto pressioni sulla “Aless Don Milani” per l’acquisizione della società Formalba SPA, compresi i 9 milioni di debito.

Il gioco della Regione Lazio si ripete come in passato.

Nel 2006 la Regione Lazio fece fortissime pressioni sulla società Albafor per rilevare il fallimento dello IAL CISL, acquisendo i lavoratori delle sedi di Marino, Cecchina, Colleferro e Valmontone, in cambio di grandi promesse di aumento del numero dei corsi, promesse mai mantenute. Infatti, anche per queste promesse non mantenute la società Albafor SPA è fallita.

La nuova proprietà non ha al momento investito su Formalba neanche un euro.

I 160 lavoratori sono 10 mesi che non prendono lo stipendio, a fronte di un lavoro e di un impegno sempre responsabile, e vantano un credito con l’azienda di diversi milioni di euro.

Nel primo comunicato del 29 settembre 2017, affisso in tutte le sedi, la nuova proprietà parte proprio male minacciando subito 40 licenziamenti, attaccando in modo ingiustificato e immotivato i sindacati e chiedendo di imbavagliare la stampa, che secondo lor signori non dovrebbe pubblicare nulla sullo stato della società.

La nuova proprietà Formala lamenta nel comunicato di essersi ritrovata ad agosto da sola (Zingaretti, Marini e il PD l’hanno subito abbandonata dopo l’incauto acquisto) a cercare il modo di far quadrare i conti.

In merito, suggeriamo alla nuova proprietà di riprendere i nostri documentati articoli. Oltre al licenziamento degli ex amministratori delegati di Albafor e della loro corte di amici, parenti, autisti, amanti e portaborse, responsabili del fallimento Albafor a causa delle gestioni clientelari e dissennate della società, suggeriamo di ridurre fortemente gli affitti, specialmente quelli d’oro pagati per anni alla Curia Vescovile di Albano. Come rivalsa per gli affitti d’oro pagati dalle società Albafor/Formalba nel passato alla Curia Vescovile di Albano, la società Formalba SPA potrebbe godere di affitti gratis per il prossimo decennio.

Purtroppo, invece di tagliare le gigantesche clientele e inefficienze, la nuova proprietà passa il tempo a scrivere comunicati contro i sindacati, a minacciare di licenziamento i lavoratori e a cercare di indottrinare la stampa.

La nuova proprietà ha proposto direttamente ai dipendenti una riduzione dell’orario di lavoro per 36 mesi, a parità di retribuzione, a sconto del credito vantato da ciascun lavoratore verso Formalba. Una proposta veramente squallida. Praticamente i lavoratori andrebbero in contratto di solidarietà per 3 anni (minimo), perdendo orario di lavoro e salario, con la debole promessa di arrotondare lo stipendio, già fortemente ridotto, con un pezzettino di salario arretrato (comunque un loro diritto acquisito). I sindacati hanno subito denunciato che “tale espediente cozza contro le regole della rendicontazione verso la Regione circa l’impiego dei fondi assegnati a ciascun ente, in quanto eventuali risparmi di gestione dovrebbero essere restituiti alla Regione stessa, e non utilizzati per il ripianamento dei debiti pregressi. Peraltro, la soluzione ventilata dal rappresentante di Aless Don Milani appare pesantemente lesiva degli interessi dei lavoratori, per i riflessi in termini pensionistici che essa comporta”.

Quindi, i lavoratori e le lavoratrici Formalba sono finiti dalla padella alla brace, grazie ai giochi di potere di Zingaretti, di Marini e del PD.

La ciliegina sulla torta è arrivata il 6 ottobre 2017: la nuova proprietà Formalba ha comunicato ai dipendenti che le banche non vogliono finanziare una società già fallita come Formalba, per cui non saranno in grado di pagare gli stipendi ai lavoratori, nonostante le promesse del nuovo AD (appena arrivato già siamo alla prima solenne promessa mancata).

Basta con le incapacità gestionali, le clientele politiche, le inefficienze e gli sprechi sui soldi pubblici della formazione professionale.

Il Partito Comunista dei Castelli Romani denuncia questa gravissima situazione che penalizza pesantemente i lavoratori e le lavoratrici Formalba ed esige che Zingaretti e la Regione Lazio gestiscano direttamente la formazione professionale, internalizzando la gestione delle sedi e dei lavoratori e tagliando le clientele politiche, gli sprechi e le inefficienze.

Per trasparenza amministrativa e per il controllo della qualità della spesa regionale in formazione professionale il Partito Comunista dei Castelli Romani chiede l’immediata pubblicazione del bilancio 2016 della società Formalba SPA. È un obbligo di legge, tanto più importante per una società che sperpera soldi pubblici.

Il Partito Comunista dei Castelli Romani chiede anche la pubblicazione del bilancio della “Aless Don Milani”, al fine di monitorare l’andamento dei corsi finanziati negli anni dalla Regione Lazio.

Agli amici di Zingaretti, di Marini e del PD andranno maggiori corsi e maggiori finanziamenti regionali, mentre ai lavoratori Formalba rimarranno solo grandi ed enormi sacrifici?

Un’ultima domanda è doverosa: con quali garanzie, con quale piano industriale di rilancio il Curatore Fallimentare del Tribunale di Velletri ha ceduto una società pubblica così importante per la mission della formazione professionale dei nostri giovani all’associazione Aless Don Milani?

Foto: Il Mamilio