Lunedì 23 Ottobre alle ore 21.00, Report, su Rai Tre, si occuperà di Lavoro e in special modo di Lavoratori Socialmente Utili. Facciamo un “viaggio” al centro di questo Mondo, per raccontarvi le problematiche che i lavoratori, vessati da anni di ingiustizie ed umiliazioni, vorrebbero vedere affrontate e risolte da chi ne ha il potere. Stiamo parlando di una situazione che “stalla” da più di vent’anni e che coinvolge le Regioni del centrosud, li, dove la mancanza di occupazione, condanna tante persone ad una vita di disagi e di privazioni, di umiliazioni e ricatti…
A partire dagli anni 90, sotto la sigla LPU/LSU (Lavori di Pubblica Utilità/Lavori Socialmente Utili), sono stati raggruppati una serie di progetti che prevedevano la realizzazione di opere e la fornitura di servizi di utilità collettiva, mediante l’utilizzo di particolari categorie di soggetti titolari di trattamenti previdenziali, presso i vari Enti Pubblici, spesso anche in sostituzione dei Dipendenti o addirittura in mancanza di questi. In un secondo momento, questa tipologia è stata estesa anche ai disoccupati di lungo periodo iscritti nelle liste del collocamento.
Tutto ciò doveva costituire uno stato in cui il disoccupato, a fronte di un’indennità economica e un’assistenza previdenziale minima, forniva una prestazione lavorativa “fuori mercato” in attività utili alla collettività, per un periodo tassativamente previsto dalla normativa di riferimento. A causa del protrarsi delle attività socialmente utili oltre i termini indicati dal legislatore, purtroppo queste aspettative sono andate deluse ed i lavoratori ne stanno subendo tutt’oggi gravi, evidenti danni sotto l’aspetto retributivo. Inoltre, la continua negazione di una condizione lavorativa legittima, ha comportato il disconoscimento di un contratto di lavoro con tutti i diritti annessi e connessi, ma soprattutto la negazione del diritto alla pensionistico.
Le Regioni tutt’ora interessate dalla questione LSU, sono : Lazio, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna e, sebbene in alcune di queste sia quantomeno stato avviato un dialogo con i lavoratori per cercare soluzioni ed in qualche Ente Locale si sia proceduto alla definitiva assunzione di questi, la situazione per molti di loro è ancora grave e peggiora con il passare del tempo. Tanti Lsu infatti, sono ai limiti con l’età lavorativa e addirittura alcuni, raggiunta quella pensionabile, dopo tanti anni di sacrifici e attesa, si ritroveranno con un pugno di mosche in mano, perché dopo le già pesanti umiliazioni subite, non avranno diritto neanche ad una pensione dignitosa.
Alla luce di queste considerazioni i lavoratori, visto che da anni, assicurano con professionalità l’indispensabile svolgimento delle attività amministrative degli Enti Locali di appartenenza, attraverso diverse funzioni (operai, servizi demografici, servizi amministrativi, ecc..), da tempo richiedono un disegno di legge per sanare (come è già avvenuto in passato per altre categorie), il vuoto normativo e permettere così la loro definitiva stabilizzazione attraverso la contrattualizzazione.
La speranza è che, a seguito dell’interessamento e dell’inchiesta degli inviati di Report, la questione così posta in evidenza ed all’attenzione Nazionale, possa finalmente giungere aduna positiva conclusione per i Lavoratori. Pertanto, si ringrazia ancora la redazione di Report e tutti i lavoratori LSU, gli Amministratori Locali, il sindacato di base USB, i quotidiani che hanno dato risalto alla notizia e tutti quelli che hanno autorizzato le interviste e si sono resi disponibili per spiegare e diffondere questa problematica realtà.