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Monet a Roma: il Vittoriano mostra il giardino segreto dell’artista

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Monet a Roma: il Vittoriano mostra il giardino segreto dell'artista

Dal 19 ottobre all’11 febbraio saranno esposti a Roma 60 capolavori della collezione che Monet conservava nella sua amata casa di Giverny

Presso il Complesso del Vittoriano di Roma è stata inaugurata il 19 ottobre la mostra dedicata a Monet e alle sue opere conservate nella sua ultima e amatissima dimora a Giverny, le più care all’artista. Questi 60 capolavori provengono tutti dal Musée Marmottan Monet di Parigi, che raccoglie il nucleo più importante delle sue opere grazie, soprattutto, alla donazione del figlio dell’artista, Michel. Questa mostra si compone dei quadri che Monet conservava a Giverny per sé; quelli a cui teneva di più e per questo conservava a riparo da occhi indiscreti. Visitarla è come entrare nella sua casa, nella sua intimità, nel giardino segreto dell’artista, che tanto amava e che è stato fonte di studio e ispirazione pittorica meravigliosa. La ragione per cui non ha presentato al pubblico queste sue opere è che lo riteneva impreparato alla sua arte e aveva ragione: il suo Impression, soleil levant, presentato nella prima esposizione impressionista presso lo studio del fotografo Nadar nel 1874, destò critiche e sdegno. La sua “Impression” era stata utilizzata dai critici per coniare un appellativo dispregiativo nei confronti di questi artisti innovatori che non avrebbero potuto, secondo loro, andare oltre una mera impressione di pittura.

Metà della collezione del Musée Marmottan Monet è stata prestata alla mostra di Roma e permette di osservare l’evoluzione marcata che l’artista ha compiuto negli anni poiché copre un arco di tempo lungo, in cui Monet cambiò il suo modo di rappresentare il mondo. L’artista soleva dipingere en plein air, e il suo giardino di Giverny, che lui stesso definiva “un suo capolavoro”  è uno dei protagonisti di questa raccolta.  Le sue Ninfee (1916-19) così come il celebre Ponte giapponese (1918-19) testimoniano l’amore per quello spazio che il pittore stesso aveva ideato. Non mancano alcune delle sue opere più giovani, come il Ritratto di Michel Monet neonato (1878-79) e le splendide vedute paesaggistiche, come quella di Londra. Il Parlamento. Riflessi sul Tamigi (1905).

La mostra di Monet a Roma, curata da Marianne Mathieu, vice direttrice del Musée Marmottan e storica dell’arte, dà conto dell’intero percorso artistico dell’artista e riserva anche alcune piccole sorprese:suggestive proiezioni luminose che permettono di entrare nell’opera pittorica. La ricostruzione di un’opera originale perduta in un tragico incidente al MoMa di New York nel 1958 a cura di Sky Arte. Una mostra preziosa che permette di guardare ad una buona parte dell’evoluzione artistica di questo straordinario personaggio e ci permette di sbirciare nel suo giardino segreto, colmo delle opere predilette di Monet.