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Dislessia: la nuova stimolazione da una ricerca italiana del Bambin Gesù e IRCCS Santa Lucia promette grandi risultati

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Leggere non è un atto automatico: imparare a codificare un testo richiede un importante sforzo cognitivo da parte di ogni bambino tanto che molti di loro (circa 4 bambini su 100, ovvero uno ogni 25 che equivale a dire circa uno per classe) presentano delle vere e proprie lacune neurobiologiche che si manifestano con il nome di dislessia.

Spesso i bambini che appaiono svogliati o meno intelligenti rientrano nella grande categoria dei bambini affetti da un disturbo specifico di apprendimento (DSA) che riguarda l’automatizzazione della lettura (dislessia) della scrittura (disgrafia e disortografia) e del calcolo (discalculia). La diagnosi della patologia avviene spesso in adolescenza o addirittura in età adulta quando i trattamenti logopedici perdono di efficacia impedendo un recupero ottimale delle abilità accademiche e incoraggiando l’abbandono scolastico senza contare il senso di inadeguatezza che accompagna i bambini che “non sanno leggere” ovvero che codificano un testo in modo molto lento o molto scorretto tanto da rendere difficile la comprensione di qualsiasi brano. Non essere in grado di leggere adeguatamente significa non solo privarsi del piacere della lettura di libri o fumetti ma anche non avere un facile accesso allo studio delle materie scolastiche con il risultato che i bambini dislessici impiegano tempi doppi o addirittura tripli per studiare lo stesso numero di pagine dei loro compagni di classe privandosi dei momenti di svago, dello sport e delle attività di aggregazione con gli amici perché “non hanno ancora terminato i compiti”.

Oggi una ricerca tutta italiana guidata dall’Ospedale Bambin Gesù e dalla IRCCS Santa Lucia di Roma aggiunge un importante gradino al lavoro della riabilitazione presentando i risultati di uno studio triennale sui benefici effetti della stimolazione non invasiva transcranica durante la seduta di terapia logopedica: mentre il bambino lavora alla riabilitazione, con esercizi specifici, una corrente impercettibile (di 1mA) stimola l’emisfero cerebrale sinistro nella zona deputata alla lettura potenziando i vantaggi della terapia logopedica anche per adolescenti e ragazzi senza effetti collaterali e garantendo un mantenimento del risultato ai successivi controlli.