Istituzioni e associazioni, ma anche tanta gente comune che ha deciso di “Rifiutare” una politica ambientale che ha portato tutta l’area della Valle del Sacco a diventare uno dei siti più inquinati d’Italia.
Un vero e proprio fiume umano di oltre 1.500 persone ha sfilato lungo le strade di Colleferro per dire basta agli inceneritori. Nonostante il tempo incerto e il richiamo del week-end, in molti si sono riuniti nel piazzale della stazione di Colleferro per far sentire la loro voce fino ai piani alti della politica, precisamente nelle stanze della Regione Lazio dove è in ballo la discussione sul futuro degli impianti presenti allo Scalo.
Il dato che ha suscitato maggior interesse è stato sicuramente la presenza di quasi tutte le forze politiche comunali di maggioranza del comprensorio. Il nucleo della protesta è costituito proprio da chi, al momento, può fare qualcosa per impedire che l’attività di questi veri e propri camini a cielo aperto continui imperterrita, rinforzata anzi dal “Revamping” preso in esame per una nuova riqualificazione degli impianti e un conseguente aumento dell’attività.
Proprio per questo motivo, i Sindaci e i rappresentanti dei comuni limitrofi hanno deciso di scendere direttamente in piazza per ribadire a gran voce il loro “no”.
Non si è trattata, quindi, di una voce isolata partita da uno sparuto gruppetto di minoranza, ma di un vero e proprio megafono che ha simbolicamente risuonato per tutta la Valle del Sacco e i comuni limitrofi. Un segnale chiaro e preciso giunto direttamente da chi è al timone delle vicende politiche della zona e che non può essere ignorato da chi – di contro – ha in mente progetti che vadano a scontrarsi con la sostenibilità dell’ambiente e la salute dei cittadini.
Tanti gli striscioni e i cartelli presenti all’interno del corteo, partito dal piazzale della Stazione poco prima delle 15 e incamminatosi lungo il ponte che conduce al centro della città.
Oltre ai vari appelli rivolti alla Regione Lazio, in molti hanno voluto porre l’accento sulla questione legata alla raccolta differenziata, che il Comune di Colleferro ha intenzione di far partire in prossimità dell’estate. Sarebbe proprio questo il miglior deterrente per scoraggiare il “Revamping” e assicurare un futuro ecosostenibile a tutta la zona.
Negli ultimi anni, un altro triste primato accompagna la città di Colleferro: quello delle malattie causate all’apparato respiratorio dai fumi tossici, un fattore che ha generato malumori sempre crescenti nel tempo fino a esasperare letteralmente la comunità.
“Regione, Regione, usa la ragione, l’inceneritore non è la soluzione”. Chiaro ed esplicativo il leit-motiv della protesta, ripetuto a gran voce sia dai megafoni degli organizzatori che da tutti i manifestanti
Oltre ai Sindaci dei comuni limitrofi, nel corteo erano presenti anche molte associazioni inserite ormai da tempo sulla scia della problematica ambientale e che sono attive da anni per cercare di far sentire la loro voce.
Non poteva mancare nemmeno la delegazione di Legambiente, che “in nome del popolo inquinato” ha marciato spedita verso il piazzale della Posta, punto d’arrivo della manifestazione dove è stato allestito un palco nel quale hanno parlato tutti i vari rappresentanti di zona e il Sindaco Pierluigi Sanna, accompagnato dagli altri primi cittadini rimasti fino al termine dell’evento.
I dati forniti da tutte le ricerche sono chiari e inequivocabili: l’aria di Colleferro fa ammalare e il diritto inalienabile alla salute di ogni cittadino deve essere rispettato attraverso decisioni che puntino a migliorare la qualità della vita senza interessare i circuiti economici ad essa collegati.
All’altezza dell’Ospedale è andata in scena una simpatica simulazione su ciò che i termovalorizzatori provocano attraverso la combustione dei rifiuti. Un piccolo modellino ha fatto la sua comparsa tra la folla, spargendo nell’aria quel fumo bianco che quotidianamente viene immesso nell’aria della città.
C’è chi, per accompagnare la protesta, utilizza metaforicamente un passo della Genesi per spiegare che l’ambiente che ci circonda è un tesoro che va custodito e non intaccato. Chissà se Monsignor Vincenzo Apicella, Vescovo della diocesi di Velletri-Segni e fermo sostenitore della manifestazione alla quale ha anche presenziato, avrà notato questo cartello.
A breve, i video integrali con le parole di tutti i rappresentanti delle varie associazioni e del Sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna, oltre ad un estratto con i momenti più salienti della giornata.
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