Hanno fatto il giro del mondo le immagini che ritraggono Anna Frank con la maglietta della Roma, affisse sotto la Curva Sud durante il match tra Lazio e Cagliari. Una “bravata” che ha scatenato la reazione a 360 gradi di tutte le parti, con numerose manifestazioni di sdegno per l’azione antisemita di alcuni tifosi.
La Curva Nord – feudo del tifo biancoceleste – passa però al contrattacco: “Non ci dissociamo da ciò che non abbiamo fatto”, il pensiero del tifo organizzato, il quale invece sottolinea come sia impegnato in molte iniziative benefiche di cui nessuno fa menzione.
“Rimaniamo stupiti da questo clamore mediatico – si legge -. Esistono altri “casi” che meriterebbero le aperture dei Tg e ampie pagine di giornale. Non ci dissociamo da ciò che non abbiamo fatto.
Ci meravigliamo che queste, che vengono considerate offese, insulti o chissà che altro, quando però arrivano nei nostri confronti non scandalizzano nessuno. Gli stessi adesivi ce li ritroviamo anche nella nostra curva ma non stiamo di certo a piagnucolare Perchè nessuno s’indigna per questo. Noi siamo della lazio e non si piange!
Tutto deve rimanere nell’ambito del “nulla”, si tratta di scherno e sfotto da parte di qualche ragazzo forse , perché in questo ambito dovrebbe essere collocata questa cosa, anche in virtù del fatto che, come da sentenza di tribunale, non è reato apostrofare un tifoso avversario accusandolo di appartenere ad altra religione. Ma evidentemente nemmeno la Figc se ne ricorda se e’ vero che hanno aperto un’inchiesta. Sono manovre per colpire la Lazio, che si sta affermando come una tra le migliori realtà di questo campionato e i suoi tifosi che invece tanto stanno provando a fare con molteplici iniziative di cui nessuno ne parla”.
Numerose le reazioni su Facebook al comunicato da parte dei tifosi, che prendono le distanze dalla Curva: “Fatela finita. Indegni anche solo di nominare Lazio. L’immagine di Anna Frank che è stata utilizzata ha creato un onda di vergogna per tutti noi tifosi laziali”; “Giustificare il gesto vi rende colpevoli tanto quanto gli idioti che hanno attaccato quegli adesivi, e lo dico da tifosa Laziale”; “Parlate per voi, non per i laziali. Ai complotti contro di voi non crede nessuno. La goliardia, come la chiamate voi, non si fa su una bambina morta per mano dell’olocausto”; “Mi dispiace, ma da laziale non condivido…e mi sto seccando ad essere umiliato e essere chiamato razzista”, alcuni dei commenti postati.