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Zagarolo, importante convegno a Palazzo Rospigliosi “Il repertorio Palestriniano e la coralità nel Novecento”

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Zagarolo, importante convegno a Palazzo Rospigliosi "Il repertorio Palestriniano e la coralità nel Novecento"

“IL PALESTRINA ATTRAVERSO I SECOLI” ESPERTI E SCIENZIATI SI CONFRONTANO A ZAGAROLO SULLA CORALITÀ NEL NOVECENTO
Non era mai accaduto prima che musicologi ed esperti di livello nazionale si riunissero in provincia di Roma per discutere di musica sacra e tradizione corale. È un appuntamento di grande prestigio artistico e scientifico quello in programma sabato prossimo a Palazzo Rospigliosi (Zagarolo, ore 18) dove si svolgerà il convegno dal titolo “Il repertorio Palestriniano e la coralità nel Novecento”. Un evento che rientra tra gli approfondimenti scientifici in programma per il festival “Il Palestrina attraverso i secoli”, la manifestazione finanziata dal Mibact nell’ambito del “programma di salvaguardia del patrimonio tradizionale”.

Studiosi e luminari saranno chiamati al confronto per illustrare l’importanza della polifonia corale in Italia attraverso i grandi compositori, le associazioni e fondazioni locali e regionali che hanno tracciato un percorso culturale e formativo nel corso del secolo che ci siamo lasciati alle spalle. All’evento interverranno Padre Pierre Paul, già Maestro della Cappella Giulia, Flavio Colusso, Maestro di Cappella di S. Giacomo e S. Maria dell’Anima,
Massimo Palombella, Maestro Cappella Musicale Ponti cia, Maurizio Gasbarra, Direttore Coro Festina Lente, il professor Giancarlo Rostirolla, Fondazione Palestrina e il Maestro Giovanni Acciai.

«Si tratta di un appuntamento molto importante – spiega Giancarlo Rostirolla – perché parteciperanno illustri esperti della materia, ma soprattutto perché esaminerà nell’intimo la grande tradizione corale a partire dal Novecento. In Italia la nascita di associazioni e fondazioni ha contribuito in maniera determinante a fare cultura e intraprendere percorsi di formazione. È grazie a queste istituzioni – aggiunge Rostirolla – che siamo riusciti a colmare quel gap educativo che abbiamo nei confronti dell’Europa. Oggi rileviamo un rinnovato interesse nei confronti della musica antica e corale e questo festival si pone come un importante occasione per tutelare il nostro patrimonio musicale tradizionale. Il mio augurio – conclude – è che questo sia un punto di partenza di un lungo percorso negli anni che possa far arrivare a tutti, alle nuove generazioni in particolare, l’eco della straordinaria ricchezza del nostro passato e elevare la musica a materia fondamentale di studio e conoscenza».