Calcio

Cresce l’attesa per Roma-Lazio: sarà il derby della capitale numero 147

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Massima attenzione per il derby Roma Lazio dopo che un uomo vendeva biglietti su internet a prezzi stracciati della partita contro il Barcellona

Sulle origini del calcio la disputa è ancora aperta. Per qualcuno ha avuto i natali nell’estremo Oriente migliaia di anni fa. Per altri è il discendente di un gioco praticato nella Firenze rinascimentale.

Tuttavia sono i britannici che rivendicano con maggiore vigore la paternità di questo passatempo che tutti conosciamo (e in molti pratichiamo). Tanto che diversi termini utilizzati dagli addetti ai lavori, dal corner all’offside, sono ancora oggi in lingua inglese e non necessitano di traduzione per essere compresi in ogni angolo del mondo.

Fra questi ce n’è uno davvero particolare: derby. Questa parola non è frutto d’invenzione di chissà quale pioniere del calcio con i baffi a manubrio e i calzoni lunghi. Derby è il nome della città, capoluogo della contea del Derbyshire nelle Midlands Orientali, che già dal XIX secolo ospitava negli ultimi giorni di carnevale una rudimentale partita a football fra due parrocchie confinanti, la Saint Peter’s e la All Saints.

Da questo piccolo centro inglese il termine derby ha poi conquistato il resto del mondo, finendo con l’indicare prima quelle sfide fra club della stessa città, poi della stessa provincia, quindi della stessa regione. Anche se non mancano le eccezioni. Fattore fondamentale è che siano gare ricche di pathos. Pensiamo soltanto al derby d’Italia fra Inter e Juve o a quello di Spagna fra Real Madrid e Barcellona.

E proprio a una stracittadina toccherà aprire la tredicesima giornata di Serie A 2017/2018. Già andati in scena quelli di Genova, fra Samp e Genoa, di Milano, fra Inter e Milan, di Torino, fra Juve e Toro, di Verona, fra Chievo ed Hellas, sarà la volta del derby della Capitale: quello fra Roma e Lazio.

La sfida fra le compagini della capitale italiana sarà la numero 147 nella Serie A col girone unico, per intenderci quella che viene disputata dal 1929/1930 in poi.

Fino ad oggi i precedenti totali strizzano gli occhi ai giallorossi che vantano 52 vittorie. Per i biancocelesti i successi ammontano a 37. Sono, invece, 57 i segni X, vale a dire le gare chiuse in parità. Il computo delle marcature vede i romanisti a quota 184 (media che si aggira sugli 1,3 ogni novanta minuti), mentre i laziali seguono distanziati a 141 (media inferiore al gol per match).

Ovviamente quando la Roma è squadra di casa i numeri finiscono con l’essere ancor più sbilanciati verso i lupacchiotti: 27 affermazioni, 32 pareggi, 14 battute d’arresto; 92 gol marcati nella porta avversaria, 62 incassati nella propria.

Singolare come dal 3 aprile 2016, il derby di campionato finisca col premiare la squadra in trasferta. Una serie cominciata con Lazio-Roma 1-4 del torneo 2015/2016 e passata poi per Lazio-Roma 0-2 e Roma-Lazio 1-3 del 2016/2017.

L’ultima volta che arrivarono tre segni 2 in schedina senza soluzione di continuità fu tra il 1959/1960 ed il 1960/1961. Poi ecco 4 pareggi, uno dietro l’altro, con solo due gol marcati (l’1-1 il 23 febbraio 1964) in oltre trecentosessanta minuti di gioco.

A proposito di 1-1, è proprio questo il punteggio che vanta più presenze nel derby di Serie A con la Roma padrona di casa, 14, l’ultima nel 2012/2013.

Alle spalle del pari con una rete per parte, ecco lo 0-0, 13 caps, la più recente nel 2006/2007. Mentre sul gradino più basso di questo particolare podio c’è l’1-0, uscito per il momento in 7 occasioni, ma manca dal 2009/2010.

Ma a rendere ancora più incerto, nei pronostici e nelle quote dei bookmaker, è lo stato di forma in cui ci arrivano le due compagini.

Quarta, la Lazio, e quinta, la Roma, in classifica, ma entrambe hanno una gara in meno, fra loro distanziate di un solo punto. Soprattutto, gli aquilotti arrivano a questo appuntamento con una striscia aperta di 6 vittorie di fila. I lupacchiotti non sono da meno e i successi senza soluzione di continuità ammontano a 4.

A spingere i due club, poi, sarà un’intera città che da giorni – complice anche la sosta del campionato per gli impegni delle nazionali nella corsa a Russia 2018, fra cui quello sfortunato dell’Italia contro la Svezia – non fa altro che parlare di questo appuntamento in ogni suo angolo, strada, piazza.

Chissà che oggi i romani non vivano i derby come i loro antenati vivevano le partite di harpastum? Perché fra i numerosi giochi che sono indicati come predecessori del calcio moderno c’è anche questo. Gli antichi romani lo praticarono non solo negli anfiteatri della capitale, ma pure nel resto del Vecchio Continente, poiché si mostrò come uno dei più apprezzati passatempi in voga fra i legionari.

E non scordiamo che proprio l’Inghilterra, con l’appellativo di Britannia, fece parte dei territori romani fra il I e il V secolo. Magari nel piccolo centro di Derby c’era già chi si sfidava con l’harpastum e forse indossava casacche dai colori giallorosso e biancoceleste.