“Cominciò tutto per caso con la gallina del Duce” – ci racconta Luigi Molon, il proprietario, e continua – “Era il 1922 quando a mio padre Antonio, veterinario di fiducia di casa Mussolini, il Duce chiese di seppellire l’amata gallina, compagna di giochi dei suoi figli Bruno, Vittorio e Romano, in un piccolo terreno di nostra proprietà. La voce si sparse velocemente: c’ è chi gli chiedeva di sotterrare gatti, chi uccelli, papere, piccioni. E’ nata così Casa Rosa, il cimitero per animali più antico d’ Italia, l’unico con licenza comunale».
Ma Casa Rosa, circa 800 lapidi per oltre 1.000 metri quadri di terreno in via dell’ Imbrecciato 200 a Roma, non è semplicemente un cimitero, è un angolo di ricordi privato, un luogo in cui rendere omaggio a qualcuno di caro che non c’ è più e che ti ha amato per tutta la vita, un posto magico.
Come in qualsiasi cimitero sono le lapidi con le dediche con le stesse parole d’ affetto che si scriverebbero per parenti e amici, e così ogni incisione racchiude in poche e semplici parole una storia d’amore e d’ affetto, un legame indissolubile che lega gli animali ai padroni. Spiega Luigi Molon: “Quando vivi per tanti anni assieme a un cane, un gatto o un coniglio, questo diventa parte di te e della tua famiglia, come se si trattasse di un parente o di un caro amico”.
Ci sono gli animali di proprietà dei membri della Casa reale, i cani degli ex presidenti della Repubblica Sandro Pertini e Giovanni Leone insieme a tanti altri animali appartenuti a persone famose italiane e straniere. Oltre a cani e a gatti, qui riposano piccioni, coniglietti e addirittura una leonessa Greta.
“Sono tantissime, quasi giornaliere, le richieste per una cuccia eterna e i posti liberi sono pochissimi – spiega Luigi – il contratto è di 5 anni obbligatori, poi diventa facoltativo ma quasi tutti lo rinnovano. Noi cerchiamo di fare il possibile, ma lo spazio è ridotto”.
E l’idea di allargare il cimitero svanisce tra le carte di una burocrazia che tra autorizzazioni e permessi rende tutto molto difficile…
Come si entra ci rende conto di cosa rappresenta Casa Rosa: un angolo di commoventi ricordi e non ci si può non commuovere. “Pennacchione ti voglio tanto bene”, è scritto vicino all’immagine dell’amato pennuto. Una lunga dedica è per Snoopy, un barboncino scomparso a 13 anni: “Dietro quel carattere burbero c’erano due occhi bisognosi di dare e avere affetto. Ti abbiamo amato più di noi stessi, pieni della gioia che tu ci regalavi. Rimarrai per sempre nei nostri cuori”.
Questi tra i tanti messaggi affettuosi per i nostri amici da sempre…