Alla vigilia del secondo corteo organizzato dall’Assemblea Permanente per chiedere la totale dismissione degli inceneritori di Colleferro, torna a farsi sentire anche la voce dei numerosi lavoratori attualmente impiegati all’interno degli impianti per lo smaltimento rifiuti.
Un appello accorato da parte di chi vive la situazione con lo spettro di un possibile licenziamento e un futuro incerto, fatto di precarietà e promesse da mantenere. Attraverso una lettera inviata al sindaco Pierluigi Sanna, i dipendenti manifestano tutta la loro preoccupazione per un futuro quantomai incerto.
“Si preannuncia un periodo estremamente critico, fatto di mancati stipendi, ipotetici ammortizzatori sociali con lo spettro sempre più reale di licenziamenti collettivi. I dipendenti e le loro famiglie sono in attesa, ormai da anni, che la politica si assuma le proprie responsabilità ivi comprese le ricadute sociali che questo immobilismo dettato unicamente dal tornaconto elettorale causeranno”, recita la prefazione.
Di seguito, il testo integrale della lettera indirizzata a Pierluigi Sanna e, per conoscenza, al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e l’Assessore ai rapporti con il Consiglio, Ambiente e Rifiuti Mauro Buschini:
“La presente per “rappresentarle” ciò che la sua azione politica sta causando alle maestranze dei Termovalorizzatori e relative famiglie.
Ad oggi tutte le proposte alternative ai Termovalorizzatori fatte in Regione Lazio sono rimaste tali, non ci risulta che siano stati presentati progetti di nuovi impianti, non ci risultano le relative autorizzazioni, non ci risultano finanziamenti, non c’è una data presunta di entrata in servizio dei tanto decantati nuovi impianti.
In modo analogo sono rimaste solo chiacchiere la tutela delle retribuzioni e di eventuali e temporanei collocamenti del personale in altre attività.
Alla data odierna ciò che è evidente è che le sue ordinanze, le sue azioni politiche stanno bloccando i lavori di manutenzione.
Ciò che è insindacabile è che i ritardi nei pagamenti da parte dei comuni, ivi compreso il Comune che ha l’onore e l’onere di amministrare, hanno causato e causeranno la mancata erogazione degli stipendi già dal prossimo 27 di novembre.
Ciò che è inevitabile è che se i lavori di manutenzione verranno bloccati o ritardati ulteriormente,questo si tradurrà nella messa in libertà del personale, con le ricadute sociali su cui la invitiamo a riflettere provando per una volta a “calarsi” nelle nostre vite.
Se ad oggi quello che lei persegue come soluzione al problema dei rifiuti fosse una realtà già esistente e pronta a funzionare sarebbe la cura dei problemi di tutti, ma ad oggi di concreto c’è il nulla e chiediamo a lei come può credere che i dipendenti e le loro famiglie possano ancora sopportare un periodo con un ammortizzatore sociale da fame e affrontare la certezza dei licenziamenti collettivi come preannunciato dalla lettera di Lazio ambiente datata 13 novembre u.s. che alleghiamo alla presente.
Questa lettera è firmata dai rappresentanti sindacali dei Termovalorizzatori e sottoscritta dai colleghi degli impianti”.
Filctem CGIL Alberto Talone
Uiltec Alessandro Caporossi
Ugl Energia Carla Lucci