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Colleferro, la lettera aperta del Sindaco Pierluigi Sanna agli operatori di Lazio Ambiente

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Donne e uomini del Sindacato degli inceneritori,

sarebbe facile ed in parte anche semplice rispondervi che siamo tutti vittime di carnefici lontani temporalmente e geograficamente. Le cose facili e semplici però non hanno mai riguardato la mia amministrazione, la quale in ogni campo ha dovuto in questi due anni raccogliere grandi sfide. Dalla vostra missiva, però sembra quasi che a Colle Sughero ci sia una visuale delle questioni differente da quella del resto di Colleferro. Il dramma non sarebbe quindi aver costruito gli inceneritori tra le case antiche dello Scalo, non sarebbe l’aggravamento dello stato di salute della popolazione avvenuto anche dopo la loro attivazione, non sarebbe la vostra dirigenza (testimone sia del crollo di GAIA sia di quello di Lazio Ambiente), non sarebbero i processi celebrati a Velletri per i fatti noti a tutti ed ivi accaduti, non sarebbe la presenza nel sito del cromo esavalente bensì la mia azione politica sarebbe e costituirebbe il dramma; azione peraltro pienamente in linea con la mia storia personale e politica e con il mio programma di mandato. Non comprendiamo inoltre perché, in linea con la vostra dirigenza, continuate ad evocare le mie ordinanze come motivo di blocco. Le mie ordinanze riguardano il contenimento delle PM10 attraverso la regolamentazione del traffico veicolare pesante e del riscaldamento domestico e sono perfettamente in linea con tutte quelle emesse da questa municipalità negli anni, senza mai suscitare proteste di nessuno, né tra voi né tra la dirigenza.

Avvicinandoci al limite di legge di 35 giorni di superamento delle PM10 e registrando il calo delle temperature nella stagione fredda, io ho emesso le ordinanze che avrebbe emesso qualsiasi sindaco animato da buonsenso, qualsiasi padre di famiglia che difende i suoi cari, a tutela della salute di tutti e non certo contro qualcuno.

Riguardo al pagamento dei comuni, per il quale scrivete solo a me e non a tutti i sindaci come dovreste, mi preme ricordare che i conti fra il mio comune e Lazio Ambiente sono presto fatti e contando sia quelli che l’uno deve all’altra che quelli che l’altra deve all’uno la differenza in cifre è poca cosa davvero. Difficile comunque pagare Lazio Ambiente visti i numerosi atti di pignoramento presso terzi che arrivano al nostro ufficio di ragioneria tutti i giorni per i debiti della società.

Cosa significa quindi “calarsi nelle vostre vite” e soprattutto in quali? In quelle dei semplici lavoratori o in quelle dei ben noti dirigenti che in questo caso firmano la lettera in allegato mescolandosi tra voi? Nelle vite dei secondi non vorrei calarmi. In quelle dei lavoratori invece mi calo da sempre. Chi si è inventato se non noi sindaci il progetto del consorzio pubblico per non finire nella stracciatella dei vari privati e tenere insieme il territorio e le sue maestranze su  un argomento delicato come la raccolta dei rifiuti? Chi ha proposto da sempre di utilizzare sia il terreno comunale ex TMB sia lo stesso impianto di TMV per costruire velocemente un impianto alternativo e veloce viste le già presenti autorizzazioni da modificare in base alle esigenze? Oltre a Comune di Colleferro chi lo ha messo sul tavolo un pacchetto cosi? Chi ha proposto la riscossione diretta della TARI per il nuovo consorzio anche per ricollocare parte del personale impiegatizio? Chi ha indicato nell’area di crisi complessa Frosinone – Colleferro uno strumento idoneo alla collocazione dei lavoratori alternativa agli ammortizzatori sociali ed al revamping allo stesso tempo?

Cercate, se volete, un parafulmine anche se in altro tempo e luogo si incontrarono le condizioni larghe che generarono questo temporale.

Tutte le forze politiche, tutte tutte, hanno una parte di responsabilità. Quelle che Lazio Ambiente l’hanno creata, quelle che l’hanno gestita, quelle che comodamente sembra mettano in vendita il loro 40% magari ad Acea, prima odiata e poi sostenuta.

Non cadrò, da colleferrino e da Sindaco, nella trappola di chi cerca di metterci gli uni contro gli altri, di mettere sempre contro l’ambiente ed il lavoro.

Io faccio semplicemente e con dedizione il mio dovere. Non posso essere buono o cattivo a seconda dei casi inceneritori discarica consorzio.

Domani venite in manifestazione anche voi, non a chiedere che io non combatta la “giusta battaglia” ma a chiedere che Regione e Campidoglio capiscano che la scommessa del distretto ambientale della Valle del Sacco è meglio anche dal punto di vista occupazionale di qualsiasi “romanella” data a quei forni.

Più che alle prossime elezioni è nostro compito pensare agli interessi delle prossime generazioni.

Un saluto di affetto, di stima ma soprattutto di speranza per una reciproca convergenza.

 Il Sindaco
Pierluigi Sanna