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Colleferro, parla Girolami (IDV): “Questa maggioranza non dialoga più con i cittadini”

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Colleferro – Girolami (IdV) ‘Questa maggioranza non dialoga più con i cittadini’

<< Siamo fortemente rattristati. Pensavamo che alcuni atteggiamenti della politica fossero stati chiusi nel passato. Invece, dobbiamo amaramente constatare che questa amministrazione sta tirando fuori e riproponendo gli stessi comportamenti da noi contestati in anni passati >> E’ rammaricato il consigliere Emanuele Girolami per l’esito dell’ultimo consiglio comunale a Colleferro, dove, fra gli altri punti, è stato votato il Piano Urbanistico.   A Girolami, che fa parte del gruppo d’opposizione dell’Italia dei Valori insieme a Maurizio Del Brusco, rivolgiamo alcune domande sul tema.

Partiamo con un domanda sull’ultima vostra decisione presa nel consiglio comunale del 14 novembre scorso, nel quale avete votato contro l’approvazione delle Linee Urbanistiche proposte dalla maggioranza. Ci spiega le motivazioni della vostra scelta?

<< Durante l’ultimo consiglio comunale è stata respinta la proposta, presentata dai banchi dell’opposizione, di avere più tempo per discutere e dibattere il Piano Urbanistico proposto dall’amministrazione Sanna. Abbiamo criticato la mancanza di un dialogo su quello che dovrebbe essere il risultato di una concertazione, il più possibile ampia, dove vengono ascoltati pareri di tutti, dalle associazioni ai privati, dai singoli cittadini ai partiti rappresentati e quelli non rappresentati in consiglio comunale. Insomma, il Piano Urbanistico deve essere il risultato di un contributo collettivo, ma questo non è stato.

Quali i punti da voi contestati?

Le osservazioni del nostro gruppo dell’Italia dei Valori, in sede consiliare, erano sia sul metodo che sul merito del Piano Urbanistico.

Per quanto riguarda il metodo abbiamo espresso la nostra richiesta di avere più tempo per approfondire il documento contenente le Linee di Sviluppo Urbanistiche proprio per valutarlo meglio e proporlo alla discussione pubblica. Si è trattato di decidere le prossime forme di evoluzione urbanistica della nostra città e questo andava affrontato con tutte le forze di Colleferro. Qualche settimana fa, in Commissione, c’era stata presentata un bozza relativa ad una variante che è stata presentata alla SECOSVIM, per il recupero di alcune aree della stessa società immobiliare. Su questo ultimo aspetto riguardante il recupero, noi non abbiamo nessun tipo di pregiudiziale e nessuna contrarietà. Anche perché, questo tema, era contenuto nel nostro programma elettorale ed anche noi avevamo intenzione di superare quel confine virtuale che da anni ormai divide la fabbrica con il centro abitato, superando quella linea, oggettiva e anche ideale, fra le case e la proprietà della fabbrica, che non può essere né fruita né utilizzata.

La sera di venerdì 10 novembre, precedente il consiglio del 14, c’è stato poi consegnato un progetto d’insieme che comprendeva non soltanto lo sviluppo del recupero delle aree dismesse SECOSVIM ma anche un nuovo sviluppo urbanistico delle periferie di Colleferro. Da venerdì fino al martedì, giorno in cui si è tenuto il consiglio, noi tutti dell’opposizione non abbiamo avuto il tempo necessario per visionare approfonditamente il progetto. Le critiche da noi avanzate sul metodo riguardano proprio la poca, e quasi avvilente, considerazione data alla possibilità di confronto che tutta l’opposizione avrebbe potuto avere se solo ci fosse stato dato un po’ più di tempo per valutare il progetto nella sua interezza.Per quanto poi attiene al merito abbiamo rilevato e segnalato delle profonde incongruenze fra quello presentatoci come progetto definitivo e quello che ci era stato proposto qualche tempo fa in Commissione. Nel progetto definitivo, ad esempio, il privato mantiene tutte le cubature e tutte le superfici mentre il pubblico queste cubature e queste superfici le perde. Altro punto che abbiamo evidenziato e su cui avremmo voluto aprire un confronto, è stato quello relativo all’allocazione di circa 500 famiglie di Colleferro Scalo sotto le due ciminiere degli inceneritori, che ci auguriamo vengano chiusi al più presto. Ci domandiamo come sia possibile anche solo immaginare di far vivere queste persone sotto le ciminiere delle fabbriche presenti nella zona. Questi sono solo alcuni dei punti da noi sollevati nel merito che non sono stati affrontati perché ci è stato impedito dalla maggioranza.

Secondo voi questo progetto doveva essere esposto al resto della cittadinanza?

Quello che ci è stato proposto è un pacchetto già pronto e confezionato a cui non abbiamo potuto dare nessun contributo. Le linee Urbanistiche andavano illustrate ampiamente a tutti, secondo un modello di partecipazione collettiva al futuro di Colleferro. Socializzare questo progetto e renderlo fruibile a tutti i colleferrini avrebbe, senza dubbio, dato un segnale di apertura democratica alla discussione sul progetto. Tutto ciò, da questa amministrazione, non ci è stato concesso. Tale atteggiamento di chiusura contraddice fortemente le intenzioni iniziali del progetto politico guidato da Sanna.

Avete chiesto più tempo alla maggioranza per valutare meglio il Piano Urbanistico?

Ribadisco ancora una volta che abbiamo chiesto, noi dell’Italia dei Valori e anche il resto dell’opposizione, di poter avere solamente qualche giorno in più per approfondirlo meglio. Anche perché, questo progetto, è rimasto nei cassetti della maggioranza per ben due anni e mezzo senza mai essere stato presentato. Ci chiediamo, a questo punto, il perché di tanta fretta nell’approvarlo senza dare a noi dell’opposizione la possibilità di visionarlo con attenzione. Questa maggioranza, nella pratica amministrativa, sta disconoscendo il suo programma elettorale. Non c’è più un confronto ravvicinato con le esigenze dei cittadini, e si avverte sempre di più un allontanamento dal dibattito e da quella politica della partecipazione, punto forte del programma della giunta Sanna e ora ridimensionata ad una presenza quasi invadente.