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Labico, la denuncia di un cittadino: “Dopo 6 mesi il cantiere dell’amianto a Colle Spina ancora non ha la certificazione di avvenuta bonifica”

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Labico, la denuncia di un cittadino: "Dopo 6 mesi il cantiere dell’amianto a Colle Spina ancora non ha la certificazione di avvenuta bonifica"

Riceviamo, e di seguito pubblichiamo, una lettera ricevuta da un privato cittadino di Labico. La persona lamenta una situazione particolarmente pericolosa legata all’amianto rinvenuto in zona Colle Spina. Per comprendere meglio gli antefatti, da tutti i punti di vista, invitiamo a leggere gli articoli QUI e QUI. Restiamo a disposizione di chiunque avesse informazioni utili in merito e volesse intervenire. I proprietari hanno scritto ai carabinieri e diffidano il Sindaco ad intervenire prima possibile. Ci stiamo già attivando per richiedere un’intervista a chi potrebbe darci qualche risposta. Di seguito, la lettera integrale pervenuta in redazione.

Labico, dopo quasi 6 mesi il cantiere dell’amianto a Colle Spina ancora non ha la certificazione di avvenuta bonifica

A distanza di quasi sei mesi dal ritrovamento di lastre di amianto al di sotto dell’asfalto della terza strada del consorzio di Colle Spina a Labico, la vicenda della bonifica del sito ancora è ben lungi dall’essere risolta, tra empasse burocratiche e scarichi di responsabilità, tipici dell’italico modo di fare. In tutto questo a rimetterci è il proprietario dell’abitazione dov’è il cantiere, che si ritrova tutto bloccato e non può far nulla per sbloccare la situazione e con l’acqua piovana che provenendo dalla sovrastante Terza Strada attraversa il cantiere e va a finire nel sottostante terreno di proprietà privata e che potrebbe portare con se ancora delle sostante potenzialmente tossiche.

La storia:

Il tutto ha inizio nel mese di giugno di questo anno quando durante i lavori di rifacimento di un muro di confine escono fuori, sotto il manto stradale della terza strada,  numerose lastre contenenti amianto (eternit). Il proprietario avvisa tempestivamente il Consorzio e la Presidente denuncia agli Organi competenti tale ritrovamento;  il Comune, con la nuova Amministrazione appena eletta, in surroga al Consorzio, mette in sicurezza l’Area ed emana un’ordinanza nella quale ordina al Consorzio la bonifica dei materiali contenenti amianto presenti nel sito. Il consorzio Colle Spina, proprietario della Terza Strada, affidava i lavori ad una ditta che provvedeva a “rimuovere” unicamente il materiale contenente amianto emerso all’inizio degli scavi ed incapsulava sul fronte scavi le lastre di amianto ancora presenti sotto il manto stradale (a seguito delle piogge che stanno intervenendo in questo periodo, purtroppo si sta verificando il dilavamento dell’incapsulante, con il pericolo che, quanto prima, le stesse potranno nuovamente riemergere in superficie.)

Da questo momento, di fatto, si apre una “battaglia” a colpi di burocrazia che arriva fino ai giorni nostri in cui il proprietario del muro da ricostruire, danneggiato dalla impasse burocratica, diffidava il Consorzio Colle Spina ed il Comune di Labico a riconsegnargli il cantiere debitamente bonificato e certificato.

Il proprietario dell’abitazione confinante con la terza strada, riferisce:

“Nei giorni scorsi stanchi di aspettare i tempi biblici, il nostro Legale Avv. Domenico Cautela ha inviato una comunicazione ai carabinieri, al Sindaco ed all’ufficio tecnico del Comune di Labico, nella quale si chiede alle autorità di procedere alla verifica dell’ottemperanza da parte del Consorzio Colle Spina dell’ordinanza sindacale n. 22 del 21.06.2017, relativa alla bonifica del sito dall’amianto ritrovato nella terza Strada (Consorzio Colle Spina). Ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna formale comunicazione da parte degli organi preposti, circa l’avvenuta bonifica del sito in oggetto. Il cantiere risulta ad oggi sostanzialmente in stato di abbandono; sussiste concreto ed attuale pericolo di crollo oltre che della restante parte di muro rimasto ancora da demolire e ricostruire anche della sovrastante III Strada, tanto in considerazione dell’attuale stagione invernale e delle piogge di questi giorni. Lo scorso 16 novembre 2017, inoltre, l’Avv. D. Cautela protocollava al Comune di Labico una lettera nella quale veniva richiesta al Comune, all’ufficio Tecnico ed all’assessore all’Ambiente, formale comunicazione circa “l’avvenuta bonifica del sito come disposto con ordinanza 22/17”, nonché “autorizzazione a poter riprendere i lavori di demolizione e ricostruzione del restante muro di cinta”. Difronte alle nostre numerose richieste il Comune di Labico è sempre rimasto assente, non ultima una formale richiesta di accesso agli atti avanzata dall’Avv. Cautela e protocollata al Comune il giorno 13.10.2017 ad oggi è rimasta totalmente senza riscontro.

In precedenza, anche lo stesso proprietario, aveva scritto una PEC al Responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Labico (da privato cittadino) e per conoscenza al Sindaco, nella quale chiedeva notizie,  ma non ha mai risposto.

La richiesta di intervento dei carabinieri

“Per questo motivo, oggi, abbiamo richiesto l’intervento del Comando Stazione Carabinieri di Labico, e contemporaneamente diffidato il Sindaco del Comune di Labico, in quanto autorità preposta all’esecuzione degli atti ex art. 50 comma 2 dlgs 267/00, nonché i responsabili degli Uffici Amministrativi Comunali preposti, tutti per quanto di propria competenza di procedere a formale verifica del rispetto da parte del Consorzio Colle Spina di quanto disposto con Ordinanza n. 22 del 21.06.2017 come nella stessa richiamato, ed adottare all’esito i provvedimenti opportuni e necessari, reiterando altresì le richieste già formulate nella precedente di poter cui alla lettera del 14.11.17 prot. n. 0006154 ad oggi ancora rimasta totalmente disattesa “

Ci chiediamo a questo punto se questo è il modo più giusto per i nostri cari amministratori di tutelare e preservare la salute e l’igiene pubblica dei propri concittadini, o forse si deve ritenere che gli abitanti di Colle Spina sono cittadini si serie B?