Una protesta dapprima simbolica e poi entrata di colpo del vivo attraverso un forte atto dimostrativo. Le due manifestazioni contro gli inceneritori e il Presidio permanente organizzato allo Scalo (ormai da circa tre settimane) non sono serviti ad impedire quello che appariva da tempo come un atto inevitabile.
Quel camion carico di materiali necessari per iniziare le operazioni di Revamping degli inceneritori alla fine è arrivato, ma il gesto definito da molti “storico”, “eroico”, sicuramente clamoroso del Sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna di impedire la marcia del mezzo, sdraiandosi sulla strada che separava il Tir dal cancello d’ingresso dei termovalorizzatori, ha lanciato l’ennesimo, chiaro segnale riguardo la volontà della Valle del Sacco di voler continuare con tutti i mezzi possibili la battaglia contro la riaccensione degli impianti per la combustione dei rifiuti.
“Scortato” dalle cariche politiche comunali e raggiunto nel corso del tardo pomeriggio da molti dei sindaci dei Comuni limitrofi, tra cui Paliano e Genazzano, oltre all’Assessore all’Ambiente e al Capogruppo di Maggioranza del Comune di Labico, il gesto del Primo Cittadino di Colleferro ha avuto se non altro l’effetto di far indietreggiare il “nemico”, seppur di quale metro e in maniera del tutto parziale. Vinta una battaglia, resta infatti da disputare tutta la guerra: il camion giunto a destinazione, infatti, non possiede l’autorizzazione a lasciare il territorio colleferrino senza aver scaricato tutti i materiali trasportati, classificati come carico speciale.
Alla fine, dopo un colloquio con gli stessi dirigenti di Lazio Ambiente presenti in zona, la decisione finale (del tutto temporanea, va sottolineato), è stata quella di “parcheggiare” il mezzo al Truck Village poco distante sulla Via Casilina. Chiara la volontà di far stemperare gli animi sin troppo accesi della serata, cercando di far passare la notte in tranquillità (anche se non sono da escludere sorprese in corso d’opera) e tentare un nuovo affondo nella giornata di domani.
Impossibile stabilire quello che succederà all’alba del 6 dicembre: la certezza è che, al momento, entrambe le parti sono ferme sulle proprie posizioni e la battaglia sembra destinata a proseguire ancora a lungo, nella remotissima (e forse impossibile) ipotesi di trovare un punto d’incontro in extremis.
La forte azione messa in atto nel pomeriggio di ieri ha intanto fatto il giro del web e raggiunto praticamente tutta l’area del frusinate, oltre ovviamente a buona parte della provincia romana: molti segnali di incitamento e solidarietà sono arrivati al Presidio e alle Forze politiche scese in campo a difesa del territorio della Valle del Sacco, anche se c’è chi, giustamente, ha sottolineato di tener presente anche la situazione dei lavoratori impegnati nei termovalorizzatori e, in generale, di tutti i dipendenti di Lazio Ambiente.
Una questione delicata, spinosa e con molti punti ancora da risolvere per far si che la vittoria sia di tutti, senza – metaforicamente parlando – lasciare caduti sul campo di battaglia. La “guerra”, infatti, non ha ragione d’essere quando di mezzo vi sono gli interessi – nella fattispecie ambiente, salute e lavoro – di un’intera comunità.