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Frosinone: Ottaviani e Gentiloni firmano l’accordo per la riqualificazione delle periferie

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Nel pomeriggio di ieri, lunedì 18 dicembre 2017, il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani e il presidente del Consiglio dei ministri, Paolo Gentiloni, hanno firmato l’accordo di programma con il quale il capoluogo, insieme alle altre grandi città italiane, potrà beneficiare dell’investimento, pari a circa 18 milioni di euro, per la riqualificazione e la sicurezza delle periferie urbane.

Il protocollo è stato firmato a Palazzo Chigi anche dagli altri 93 sindaci dei capoluoghi italiani e delle aree metropolitane, e prevede una tempistica, con un cronoprogramma in sintonia con i più rigidi parametri europei, che implicano che, tra la progettazione preliminare, quella definitiva ed esecutiva, le gare d’appalto e la realizzazione delle opere, non debbano intercorrere più di 24 mesi complessivamente.

“L’opportunità che i capoluoghi italiani hanno – ha dichiarato il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani – obbliga la classe dirigente dei comuni, oltre che gli operatori professionali ed imprenditoriali, a mettersi in discussione per sburocratizzare procedure vecchie ed obsolete. Con tale finanziamento si potrà, finalmente, rilanciare, in via definitiva, non soltanto la zona Scalo e quella di corso Lazio, ma si avrà la possibilità di attivare la pianificazione di sviluppo sull’intera cintura periferica, che divide Frosinone dai comuni del circondario”.

Sempre nel pomeriggio di ieri, il sindaco è intervenuto su Sky Tg 24, nella rubrica di approfondimento condotta da Olivia Tassara. Il tema del dibattito, a cui hanno preso parte anche Oreste Rutigliano, Presidente nazionale dell’Associazione Italia Nostra, Bruno Valentini, sindaco di Siena e Ermete Realacci, presidente della commissione ambiente della Camera, riguardava la ricerca da titolo “Centri storici e futuro del Paese”, realizzata da Ancsa (associazione nazionale centri storico-artistici) e Cresme, nella quale risultavano sfitti, nel 2011, circa la metà di numerosi capoluoghi italiani e, tra questi, anche quello della provincia di Frosinone.

“I dati a cui fa riferimento lo studio – ha dichiarato il sindaco Ottaviani – sono relativi all’anno 2011 e fotografano, dunque, una situazione che poco ha a che vedere con quella attuale. L’amministrazione comunale, infatti, ha sempre avuto particolare attenzione nei confronti della parte alta della città. Si pensi all’acquisto del Teatro comunale Nestor, perché diventasse uno spazio aperto alla collettività, di socializzazione e di fruizione culturale, che  ospita, ogni anno, una stagione teatrale di successo: a parità di spettacoli e con lo stesso cartellone attualmente in programmazione nei teatri storici di Roma e di Napoli, i prezzi sono ridotti di oltre il 70%, grazie al fatto che, essendo di proprietà comunale, il teatro Nestor permette una riduzione notevole, sia per gli abbonamenti che per i singoli biglietti. Oppure all’Accademia di Belle Arti, che ha trovato sede definitiva e prestigiosa nel palazzo Tiravanti. Attualmente, vi studiano oltre 1.000 studenti provenienti da ogni parte dell’Europa e del mondo frequentando le strade, i vicoli e i locali commerciali del centro storico.

Si aggiunga il progetto di staging, promosso dall’assessore Testa, in collaborazione con i privati, per valorizzare l’immagine delle unità immobiliari e favorirne la vendita o l’affitto nel tempo più breve e al miglior prezzo. Senza contare che, con il ponte di Bailey, finanziato esclusivamente con risorse comunali, abbiamo ricollegato la parte bassa con quella alta del capoluogo, dopo la ferita inferta dal dissesto idrogeologico del 2013. Creare un’identità in una parte antica della città, che non può contare, certo, sulla storia medievale di Siena o Firenze, non è stato certo semplice, ma continuerà ad essere stimolante, anche per il futuro, sia per la parte pubblica che per l’orgoglio degli operatori privati”.