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Cori, Cervelli in Scena. Michela Corbi e lo studio dell’adolescenza

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Michela Corbi

Riceviamo e pubblichiamo.

Verrà presentato un lavoro incentrato sull’osservazione dell’attaccamento in adolescenza, evidenziando i fattori di rischio e i fattori di protezione nelle situazioni di allontanamento dalla famiglia

Sabato 23 Aprile, alle ore 17:00, presso la Biblioteca civica Elio Filippo Accrocca, il quarto appuntamento con ‘Cervelli in Scena’, l’iniziativa promossa dalle Associazioni culturali ‘Amici del Museo’ e ‘Arcadia’, con il patrocinio del Comune di Cori e il contributo della BCC di Roma – Agenzia di Cori, per valorizzare la ricchezza culturale prodotta sul territorio attraverso le tesi di laurea, e condividere questo sapere con la comunità.

La dott.ssa Michela Corbi presenterà la sua ultima fatica alla Facoltà di Psicologia dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza, intitolata ‘Lo studio dell’attaccamento. Fattori di rischio e protezione nelle situazioni di allontanamento dalla famiglia’. Interverrà il dott. Roberto Caetani, musicoterapeuta, che porterà all’attenzione alcune esperienze cliniche. Al termine verrà offerto un buffet in collaborazione con Panificio Trifelli e Martufi di Cori.

La dott.ssa Michela Corbi, 29 anni, laureata in Neuroscienze Cognitive e Riabilitazione Psicologica nel 2011, sta frequentando l’ultimo anno della scuola di specializzazione in psicoterapia. Dal 2005 lavora con la Cooperativa Sociale Utopia 2000, principalmente presso l’asilo nido comunale di Cori ‘Il Bruco Verde’, di cui è l’attuale coordinatrice, dopo aver prestato servizio anche nelle Comunità per minori.

Michela Corbi parlerà del suo studio sperimentale incentrato sulla teoria dell’attaccamento dei figli ai genitori elaborata da John Bowlby, psicologo e psicoanalista britannico del ‘900, per esplorare i legami madre-bambino e le relazioni affettive all’interno della famiglia. Teoria che la dott.ssa Corbi ha osservato, con specifici strumenti, su due diversi campioni di soggetti, per individuare le differenze tra gli adolescenti che vivono nelle famiglie originarie rispetto a quelli che vivono in strutture residenziali.

Nello specifico, all’interno delle comunità per minori si assiste ad un progressivo allontanamento dell’adolescente dalle figure genitoriali e all’emergere di relazioni con gli educatori e soprattutto con i propri pari, che a differenza delle relazioni gerarchiche con i genitori, sono relazioni di tipo simmetrico, e perciò di cura e sostegno reciproco. ‘Cervelli in Scena’ torna il 21 Maggio con ‘Narrazione digitale e vissuti migratori. Digital Storytelling e pratica interculturale’ della dott.ssa Lavinia Bianchi.