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Roma, UGL-PL: “L’accordo Atac-Polizia Locale sulle Card elettroniche è fuorilegge”

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Roma, firmato il contratto decentrato dei dipendenti capitolini. UGL: "Mortificate le fasce più basse"

Con un accordo tra l’azienda dei trasporti romani e il Comando del Corpo, l’Atac, azienda interamente controllata dal Comune, obbliga il Corpo della Polizia Locale di Roma a sobbarcarsi le spese di rilascio delle Card elettroniche per l’accesso ai tornelli delle metro per consentire il diritto al trasporto gratuito sui mezzi pubblici ai vigili urbani, ponendo anche limitazioni e condizioni particolari agli agenti in servizio che devono restare coperti dal segreto d’ufficio.

“Tutto questo contrariamente a quanto espressamente citato nel Regolamento del Codice della Strada, nel quale si fa riferimento alla “libera circolazione sui trasporti pubblici urbani e sui trasporti automobilistici di linea nell’ambito del territorio di competenza della Amministrazione di appartenenza” del personale espletante servizi di Polizia Stradale. Norma ripresa dalla legge regionale del Lazio n.1 del 2005 che prevede la libera circolazione sui mezzi pubblici degli appartenenti alle Polizie Locali” – dichiarano dal Coordinamento Romano Ugl-PL.

“È paradossale che tra enti dello stesso Comune si debbano prevedere costi aggiuntivi a carico dello stesso Comune, quindi dei contribuenti, per una previsione di legge superiore per un servizio già finanziato dalle casse comunali e dagli utenti – dichiara Marco Milani Coordinatore della Ugl-Pl – la legge nazionale e regionale prevede la sola esibizione del tesserino di riconoscimento al personale di trasporto, invece ora si pretende che questo sia accompagnato dalla Card elettronica, pena una multa per assenza del titolo di viaggio.” “A questo punto il vaso è colmo – tuona Sergio Fabrizi RSU della Ugl di Roma – anziché applicare la L.R. n 1/05 e suo Regolamento del 2015, di regolamentazione del Corpo con la riforma delle carriere, l’uniformità a livello regionale degli equipaggiamenti e dotazioni di sicurezza, nella Capitale si continua ad andare contra-legem imponendo anche il silenzio d’ufficio. A questo punto pretendiamo un chiarimento dalla Sindaca sulle responsabilità della disapplicazione delle norme regionali che continua a mantenere la Capitale ultimo Comune del Lazio al suo rispetto”.

Sul tema è intervenuta anche l’associazione ARVU Europea, che in una nota del suo Presidente Mauro Cordova dichiara: ” È ora che la Sindaca Raggi, metta fine alla condizione di illegittimità del Corpo, applicando immediatamente la Legge Regionale di rango Costituzionale, sulla Polizia Locale del Lazio e lo faccia a partire dall’ adeguamento della pianta organica e dal previsto riordino, dei gradi e delle carriere.