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Acqua, Colleferro e Acea: chiariamo i ruoli. Il comunicato di Retuvasa dopo i disservizi

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Riceviamo e pubblichiamo

Comunicato Stampa Retuvasa

Colleferro e ACEA, chiariamo i ruoli.

Ci risiamo, l’Amministrazione di Colleferro non vuole proprio capire che ora c’è un gestore privato ad occuparsi del servizio idrico.

Ci riferiamo ai manifesti apparsi in città nei quali si avvisava la cittadinanza che “per eseguire dei lavori di manutenzione sulle condotte idriche del Serbatoio Simbrivio, si renderà necessario sospendere il flusso idrico cittadino nella notte tra il 19 e il 20 aprile”.

Avvisare la cittadinanza è un dovere del gestore, come scritto all’art. 19 – “Sospensioni temporanee della somministrazione di acqua o riduzione di pressione “del regolamento d’utenza: “per quanto possibile l’ACEA cercherà di avvertire preventivamente della interruzione…”.

Perché allora l’Amministrazione si ostina a fare il mestiere di Acea?

Non è certo tenuta a leggere i nostri comunicati ma già a luglio scorso denunciavano questo comportamento.  Compariva infatti un post sulla pagina facebook del Comune di Colleferro che, a fronte di un guasto alle pompe di alcuni pozzi, scriveva:” I tecnici Acea, coadiuvati dall’amministrazione e dai dipendenti comunali, sono al lavoro per cercare di ripristinare il servizio prima possibile. Vi terremo aggiornati sull’esito degli interventi dei tecnici Acea.”

La famosa multiutility internazionale ha necessità dei tecnici comunali, tra l’altro molto preparati, per risolvere un piccolo problema del nostro acquedotto?

Oltretutto se poi il disservizio permane oltre i tempi indicati e previsti dall’intervento, perché Acea non lo comunica e si rende irreperibile?” [ndr, alle ore 21, cioè 15 ore dopo i tempi previsti, in alcune zone servite dall’acquedotto Acea il servizio idrico non era ancora stato ripristinato].

Se l’Amministrazione ha intenzione di occuparsene, chieda al gestore quando arriveranno le prime bollette, visto che ad un anno dalla presa in consegna del servizio Acea non ha ancora emesso le prime fatturazioni.

Non crediamo ci sia da temere sulle possibili rimostranze dei cittadini per l’aumento di prelievo dalle loro tasche visto che il passaggio ad Acea è stato voluto dall’allora Commissario Prefettizio.

Oppure si attivi affinché lo sportello Acea di Colleferro, che serve anche tutta l’utenza dei comuni limitrofi, sia aperto più di un giorno a settimana, visto che i cittadini non sanno a chi rivolgersi per informazioni e disservizi.

Tornando al manifesto di questi giorni, giova notare che l’acqua di qualità migliore e più abbondante di cui si parla ha probabilmente origine dai nuovi pozzi 8 e 9, siti in posizione tale da captare acque di falda diversa da quella degli altri pozzi e in grande quantità. Questi pozzi, sono stati voluti dalla precedente amministrazione e finanziati con soldi pubblici, in particolar modo fondi regionali.

Questo a dimostrazione che, quando si ha la volontà, il pubblico funziona, è più efficiente ed economico di qualunque privato, soprattutto perché il suo fine non è quello di elargire dividendi sempre più cospicui agli azionisti.  

Ricordiamo ai cittadini di Colleferro che la regione Lazio si è dotata di una legge, la 5 del 2014, per la gestione del Servizio Idrico Integrato, in attuazione di una legge di iniziativa popolare, che permette la definizione di nuovi ambiti territoriali e la gestione pubblica da parte di Comuni consorziati tra loro.

Da oltre 18 mesi siamo in attesa della sua attuazione con una legge che definisca gli ambiti di gestione dei sistemi idrici territoriali. Il Forum dei movimenti dell’acqua fece a suo tempo una sua proposta, fatta propria da un gruppo di consiglieri con la proposta di legge 238/2015.

Il 28 di aprile la giunta regionale presenterà la propria proposta alternativa le due leggi verranno allora discusse in Commissione ambiente, tempo 30 giorni l’iter si concluderà con la discussione in aula.

A questo impegno si è arrivati dopo così tanto tempo solo per la mobilitazione dei comitati di cittadini.

Questo ci insegna ancora che non possiamo adeguarci passivamente alle decisioni delle aziende che lucrano su un bisogno primario di ogni famiglia e di ogni cittadino, ed alle decisioni della politica quando ne favorisca sfacciatamente gli interessi.

Colleferro, 21 aprile 2016