Di seguito, la nota del COAS sul SOVRAFFOLLAMENTO NEI PRONTO SOCCORSO: COAS MEDICI DIRIGENTI: “PER NOI AUMENTANO LE RESPONSABILITÀ, MA DIMINUISCE IL NUMERO DEGLI ADDETTI”
“La riforma del Servizio Sanitario Nazionale del 1988 ha fissato numerose “regole” e presupposti ancora immodificati sotto molti aspetti; però negli ultimi 15 anni sono intervenute numerose norme di legge a cambiare molti aspetti lavorativi per la nostra professione. Soprattutto sono aumentati i “doveri” ma, di contro, sono stati ridotti i medici dipendenti da 132mila a 122mila (in progressiva ulteriore contrazione) attraverso il blocco del turn-over. Sono inoltre stati bloccati, sterilizzati e ridotti i Fondi da cui deriva una parte importante della retribuzione dei medici della dipendenza, è nettamente aumentato il volume di lavoro del singolo medico, sono aumentate le responsabilità, le difficoltà oggettive nel lavoro e il numero di utenti che si rivolgono all’ospedalità ed in particolare ai Pronto Soccorso, vista la crescente disaffezione nei Medici di Medicina generale”.
Questo è quanto afferma Alessandro Garau, segretario del sindacato CoAS Medici Dirigenti in merito al sovraffollamento dei pronto soccorso nel Lazio.
“Sicuramente i problemi della Sanità pubblica – continua ALESSANDRO GARAU – andranno aumentando se si spostano le risorse dal pubblico al privato, con la giustificazione del risparmio. Sappiamo bene che tutti i Sistemi Sanitari a prevalenza “privata”, dopo un iniziale risparmio, vengono a costare al contribuente molto più di un sistema pubblico. Da anni assistiamo impotenti ed inascoltati a questi cambiamenti significativi, senza poter interferire con le decisioni politiche assunte con diverse motivazioni, solitamente poi smentite negli effetti pratici dai fatti”.