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Assotutela contro il ministro Padoan: “Sistema pensioni? Una vergogna sociale”

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“Per mettersi in pensione ci sono almeno venti alternative. Accanto ai due trattamenti ordinari – la “pensione di vecchiaia” e la “pensione anticipata” (l’ex pensione di anzianità) – esiste infatti una miriade di eccezioni e deroghe a favore di specifiche categorie di lavoratori (usuranti, precoci per fare due esempi). Questo, senza contare i trattamenti d’invalidità e le pensioni specifiche erogate da fondi di previdenza specifici, che seguono normative proprie in genere più favorevoli ai lavoratori (autoferrotranvieri, lavoratori di sport e spettacolo, ministri del culto, ecc.). Districarsi in questa giungla di norme e di cavilli normativi non è un’impresa facile”, sottolinea, in una nota, il presidente di Assotutela, Michel Emi Maritato.

Come “testimonia anche il proliferare di circolari e di chiarimenti da parte soprattutto dell’Inps, che è il principale istituto di previdenza incaricato di gestire le pensioni della generalità dei lavoratori. Tutto questo accade oggi nonostante da 25 anni si assista ad un ritmico avvento di riforme, ogni volta con la promessa di semplificazione e di“armonizzazione” del sistema. Tutto inutile – continua Maritato ed a pagarne le conseguenze rimane sempre il lavoratore”.

Il presidente di Assotutela, poi, spiega: “Così doveva essere con la riforma Amato del 1992, subito seguita dalla riforma Dini del 1995, e poi dalla riforma Maroni nel 2004 e ancora dalla riforma Prodi-Damiano del 2007, poi dalla riforma Sacconi del 2010 fino all’ultima riforma Fornero del 2011. Ogni volta, invece, si è assistito allo stesso copione: le nuove norme sono durate lo spazio di un mattino, subito soppiantate da deroghe ed eccezioni per evitare il malcontento sociale (soprattutto dei lavoratori più prossimi alla pensione). La politica di pulcinella non ha affrontato nessun tema di  in questa imminente campagna elettorale, non vorremmo – conclude Maritato – trovarci davanti all’ennesimo cialtronismo politico che tutela le poltrone e non i lavoratori. In tutto questo ci chiediamo Padoan oltre ai lanci cosa ha fatto”.