Sono 52 i caduti in servizio, a partire dal dopo guerra, della Polizia Locale italiana che oggi vengono commemorati a Roma con un Messa solenne celebrata alle ore 11.00 nella Basilica di S. Maria degli Angeli in piazza della Repubblica, dove, dalle ore 09.00, si tiene anche un sit-in indetto dalla UGL delle Autonomie per la Polizia Locale.
Questi 52 decessi non sono imputabili solamente ad accidentali casualità come lo sono stati gli investimenti stradali o sinistri con i mezzi di servizio o ad eroici gesti di altruismo per salvare aspiranti suicidi o persone in gravi situazioni a rischio, ma per ben 22 di loro si è trattato di veri e propri omicidi a mano armata da parte di delinquenti colti in flagranza di reato o da parte della criminalità organizzata ed in un caso anche da terroristi.
In nessun caso ad essi è stato mai riconosciuto un funerale di Stato, né benefici ai familiari superstiti come avviene per gli appartenenti alle Polizie di Stato.
Proprio oggi ricorre il quarto anniversario della morte del Tenente Michele Liguori del Comando di Acerra morto a seguito di due tumori contratti per la sua continua attività investigativa contro reati ambientali commessi dalla camorra nella “Terra di Fuochi”; mentre solo una settimana fa cadeva il sesto anniversario dell’agente Nicolò Savarino del Comando di Milano travolto in sella alla bici di servizio dopo aver intimato l’alt ad un Suv sospetto poi risultato rubato e condotto da un minorenne di etnia rom già in regime di semi libertà.
Per rendere note tutte le motivazioni delle morti per servizio, durante la manifestazione odierna, verrà esposta una lapide simbolica sul sagrato della Basilica da parte del Coordinamento Romano della Ugl-Pl.
Ma oltre la commemorazione ai propri caduti, definiti EROI, l’Ugl-Pl con la manifestazione odierna vuole puntare il dito contro la non più tollerabile condizione lavorativa della Polizia Locale sempre più esposta a maggiori rischi per l’incolumità dei suoi appartenenti coinvolti, oggi più ieri, nell’assicurare sicurezza ai cittadini ma senza le dovute tutele giuridiche e previdenziali e senza gli idonei equipaggiamenti.
Nonostante le continue modifiche legislative che coinvolgono in prima linea gli operatori della Polizia Locale contro la criminalità, essi restano relegati al contratto degli impiegati, dei tecnici e delle maestre degli Enti Locali senza alcuna specifica distinzione che li equipari agli operatori delle altre Forze di Polizia.