Era stato arrestato lo scorso 20 dicembre in flagranza di reato.
39 anni, cittadino belga, l’uomo era stato sorpreso dagli agenti della Polizia ferroviaria rubare una valigia ad un viaggiatore all’interno della Stazione.
Proprio gli stessi investigatori della Polizia di Stato, indagando su altri furti avvenuti all’interno degli scali ferroviari di Termini e Tiburtina, hanno accertato che lo stesso uomo era il responsabile di altri 38 episodi dello stesso tenore.
C.S., queste le sue iniziali, accedeva nelle stazioni alle prime ore del mattino cercando di individuare quei bagagli che, per fattura o marca, potevano essere particolarmente “appetibili”; individuato il passeggero da depredare, lo seguiva discretamente fin quando, alla prima distrazione, gli rubava il bagaglio e si allontanava tra la folla come un normale viaggiatore.
Gli investigatori, grazie prevalentemente alla visione delle telecamere dei sistemi di videosorveglianza delle due stazioni, hanno attribuito al belga tutti questi furti, consentendo alla Procura di Roma di ottenere dal GIP del Tribunale un’ordinanza di custodia cautelare in carcere che gli stessi agenti hanno notificato all’uomo presso il carcere di “Regina Coeli” dove si trova per la condanna a seguito dell’arresto del 20 dicembre.
Sempre nei servizi a contrasto dei reati predatori, il personale della squadra di polizia giudiziaria del Compartimento di Polizia Ferroviaria per il Lazio ha arrestato tre cittadini nigeriani, di 24, 33 e 37 anni, responsabili di furto aggravato di una valigia e di un portafoglio.
Stessa sorte per un cittadino iracheno, trovato in possesso di una carta di identità rubata e falsificata, e per un altro cittadino nigeriano di 24 anni che, sprovvisto di biglietto, si è scagliato contro i poliziotti, cagionando ad uno di essi lesioni giudicate guaribili in sette giorni.
Venivano infine intensificate le attività di controllo nelle stazioni, ed a bordo treno, da parte del personale del suddetto Compartimento Polizia Ferroviaria, con l’impiego in stazione ed a bordo dei treni di 160 pattuglie; identificate circa 600 persone, con 7 denunce in stato di libertà per vari reati.