Ancora una volta il sindaco Allocca non risponde alle nostre domande. Allocca continua a tenere un atteggiamento irrispettoso e arrogante anche in una circostanza particolare come quella che ha coinvolto i lavoratori di Lazio Ambiente. Il nostro gruppo Per Montelanico ha richiesto, in data 02/01/2018, la convocazione in seduta aperta straordinaria ed urgente del Consiglio Comunale per discutere sull’avvicendamento di impresa nella gestione dell’affidamento servizio rifiuti e in particolare del preavviso di licenziamento ricevuto dai lavoratori di Lazio Ambiente a fine dicembre.
La maggioranza, invece di convocarlo immediatamente, ha aspettato venti (20) giorni e lo ha riunito nell’ultimo giorno utile e alle 21,00, al solo fine di evitare l’esercizio del potere sostitutivo da parte del prefetto. Convocare un Consiglio Comunale alle 21,00 di Lunedì sera vuol dire non consentire la partecipazione a tutti i cittadini. Far sapere a tutta la popolazione come è stato gestito il passaggio dalla vecchia Società che gestiva il servizio rifiuti alla nuova sarebbe stata una prova di grande trasparenza amministrativa e di correttezza nei confronti di tutti. Ci saremmo aspettati un comportamento più responsabile vista la delicatezza del punto all’ordine del giorno da trattare e invece, anche questa volta, non è stato così.
Durante il Consiglio Comunale, alla continue nostre domande nessuno ha avuto il coraggio di rispondere e spiegare come è stato gestito il passaggio da Lazio Ambiente alla società Gea srl. Alle nostre domande nessuno ha spiegato perché per oltre un mese dei lavoratori sono stati abbandonati e dimenticati. Alle nostre domande nessuno ci ha spiegato da dove derivano le cifre tanto decantate su un presunto risparmio di 150.000 Euro.
I numeri degli atti dicono altro e smentiscono, ancora una volta, il Sindaco Allocca che non ha risposto a una domanda precisa del nostro consigliere Di Paola che gli chiedeva da dove abbia tirato fuori la fantasiosa cifra di 150.000 Euro quando invece, facendo bene i conti, il risparmio è di circa 50.000 Euro e legato prevalentemente alla riduzione di una unità lavorativa. Questo si è visto nel Consiglio comunale dove nessuno dei consiglieri di maggioranza ha avuto il coraggio di contraddirlo e di intervenire nell’ambito di un dibattito così importante.