Cronaca

Cassino, ingente sequestro di hashish in mattinata: carcere e domiciliari per padre e figlia

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tuscolano casa anziana derubata

Cassino – Sequestro di un ingente quantitativo di hashish: questa mattina la Polizia di Stato ha  eseguito ordinanza di custodia cautelare.

Gli agenti del Commissariato di Cassino hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Cassino dr. Salvatore Scalera su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cassino dr. R.B. Nomi a carico di un 51enne e della misura coercitiva degli arresti domiciliari a carico della figlia 23enne. I fatti risalgono al 2 novembre scorso quando era stato rinvenuto un ingente quantitativo di hashish.

Gli agenti del Commissariato di Cassino hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Cassino dr. Salvatore Scalera su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cassino dr. R.B. Nomi a carico di un 51enne  e della misura coercitiva degli arresti domiciliari a carico della figlia 23enne.

L’accusa nei loro confronti è di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente – 6 panetti di hashish, dal peso complessivo di circa 600 grammi, con un valore sul mercato approssimativamente di 3000 euro.

I fatti risalgano al 2 novembre scorso quando, in seguito ad un’intensa attività info – investigativa, gli inquirenti del Commissariato di Cassino avevano rinvenuto l’ingente quantitativo nascosto in un borsello, abilmente occultato sotto alcune pietre nelle adiacenze di un albero di grandi dimensioni, in una zona sterrata, nella periferia della Città Martire.

Il “bottino” veniva sequestrato mentre il borsello, ormai svuotato,  ricollocato astutamente nella posizione originaria in attesa che i “proprietari” tornassero a prelevarlo,  con la zona monitorata da una telecamera installata, in posizione strategica, su un altro arbusto.

Il fiuto investigativo si rivelava vincente: poche ore dopo un uomo ed una donna, come da riscontri tecnici, giungevano a recuperare i panetti e con grande stupore  trovavano il borsello privo del prezioso contenuto.

I fotogrammi “inchiodano” padre – con a carico numerosissimi pregiudizi penali – e figlia  : questa mattina l’epilogo.

E’ l’ennesimo “colpo” messo a segno dalla Polizia di Stato a Cassino sempre in prima linea nell’attività di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Gli intensificati servizi antidroga, anche con l’ausilio delle unità cinofile, che costantemente interessano il cassinate, anche con perquisizioni domiciliari, hanno determinato una nuova “organizzazione” dello spaccio, con i pusher “costretti” a gestire l’attività fuori – casa, servendosi di nascondigli, nei luoghi più disparati della città, credendo così di sfuggire ai controlli.

AGGIORNAMENTO:

Dopo la notifica della misura coercitiva degli arresti domiciliari, 23enne denunciata per spaccio dalla Polizia di Stato.

Avevano appeno notificato le ordinanze  di custodia cautelare in carcere a carico di un 51enne  e della misura coercitiva degli arresti domiciliari alla figlia 23enne per l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, quando gli agenti del Commissariato di Cassino, nella circostanza,  si trovano a dover contestare l’ennesimo reato alla giovane donna.

Avevano appeno notificato le ordinanze  di custodia cautelare in carcere a carico di un 51enne  e della misura coercitiva degli arresti domiciliari alla figlia 23enne per l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, quando gli agenti del Commissariato di Cassino, nella circostanza,  si trovano a dover contestare l’ennesimo reato.

La  “resistenza” della famiglia indagata ad aprire il portone di casa aveva destato nei poliziotti qualche sospetto, che trova subito  conferma una volta riusciti ad entrare nell’appartamento.

I cani delle unità cinofile delle Polizia di Stato fiutano direzione  bagno dove viene rinvenuta in una trousse  cocaina per un quantitativo di 10 grammi.

Della detenzione della sostanza si accusa la giovane donna, che risponde  anche dei proventi dell’attività  – rinvenuti circa 2000 euro ben occultati dietro ad un termosifone.

Nell’area condominiale rinvenuto un bilancino di precisione utilizzato per il confezionamento delle dosi, a conferma delle ipotesi investigative degli inquirenti che i pusher, a fronte degli intensificati controlli antidroga, cercano di dissimulare l’attività con interventi “fuori-casa”.

Al momento si procede contro ignoti.