Torna a farsi bollente la situazione relativa a Lazio Ambiente e ai suoi dipendenti. Attraverso una lettera ufficiale, l’Amministratore Unico Gregorio Narda ha infatti annunciato che “stante il perdurare della crisi finanziaria ed economica che investe la nostra società e la conseguente, materiale indisponibilità delle somme necessarie, non sarà possibile purtroppo corrispondere le retribuzioni del corrente mese di gennaio entro i termini temporali (giorno 27) previsti”.
Una notizia, l’ennesima, che va aggiungersi a una serie ormai infinita di problematiche che stanno accompagnando l’uscita di scena del gestore dei rifiuti. A tal proposito, è tornata a farsi sentire forte la voce dei delegati sindacali del Termovalorizzatore, che puntano il dito contro i comuni rei di non aver versato la loro quota mensile nelle casse della società.
“Vogliamo denunciare per l’ennesima volta – si legge nella lettera – il disinteresse da parte delle istituzioni locali e regionali nei riguardi dei dipendenti dei termovalorizzatori di Lazio Ambiente e dell’azienda tutta.
Scegliamo di farlo in questo periodo di campagna elettorale quando nessuno degli attori principali e marginali di questa storia infinita può permettersi di far finta e fuggire dalle proprie responsabilità.
Vogliamo denunciare per l’ennesima volta come la politica regionale e locale abbia, per meri scopi elettorali e propagandistici, infierito sul territorio, i lavoratori e relative famiglie con l’assenza di vero piano in tema di rifiuti, con la paura delle lotte ideologiche montate ad arte e coadiuvata da un’azienda, la nostra, non esente da colpe …tutt’altro.
E’ sotto gli occhi di tutti l’emergenza dei rifiuti che attanaglia Roma senza che nessuno faccia menzione dei due impianti di Termovalorizzazione di proprietà della Regione Lazio dove la stessa ha “investito” 12 milioni di Euro di soldi pubblici…soldi che ad oggi la Regione sta buttando nel “cesso”, non consentendo di fatto il proseguo dei lavori sui Termovalorizzatori, adottando questo atteggiamento attendista, del “buttare avanti la palla avanti”, in attesa del risultato elettorale.
Ad oggi i lavoratori hanno subito ed ingoiato ammortizzatori sociali da fame continuando tra mille difficoltà a fare il proprio dovere…nonostante il dover subire da oltre sei mesi ritardi nel pagamento degli stipendi causati dai comuni morosi….gli stessi comuni che circa un mese fa avevano promesso per questo inizio anno la puntualità del pagamento della rata mensile…
Ad oggi nelle casse non è arrivato neanche 1 euro…da parte di nessun comune…neanche da quelli che si sono sempre definiti in regola e anche questo mese i lavoratori non prenderanno lo stipendio.
…e paradossalmente in questi comuni che non pagano, che vogliono la chiusura degli impianti fregandosene dei lavoratori (perché ad oggi non esiste l’alternativa tanto sbandierata e di cui siamo tutti in attesa), con grande senso di responsabilità dovremmo dare (a titolo gratuito per le amministrazioni) per decisione aziendale ( e ci viene da pensare ad una squallida operazione di pubblicità elettorale) addirittura un supporto ai colleghi dei servizi nella pulizia delle città.
I lavoratori non dimenticano quando in piazza Gobetti il Sindaco di Colleferro parlava senza alcuna sensibilità e rispetto di collocarli in ammortizzatori sociali.
I lavoratori non dimenticano quando tacciava per bugiardi i delegati sindacali che denunciavano i ritardi nei pagamenti.
I lavoratori non dimenticano le ingiurie, gli insulti e le prese in giro dei comitati a cui è consentito parcheggiare in divieto di sosta a differenza dei cittadini che per prendere il treno hanno preso fior di multe
I lavoratori non dimenticano che fuori da ogni regola si consente il blocco di un trasporto autorizzato alla presenza della forza pubblica.
I lavoratori non dimenticano, e neanche i cittadini, che dopo oltre un anno di fermo impianti la qualità dell’’aria è peggiorata.
I lavoratori non credono ora all’improvvisa solidarietà e vicinanza nei loro confronti da parte del sindaco di Colleferro, prima di poter credere vogliono vedere i progetti, le autorizzazioni e la costruzione delle “alternative “ e la concreta volontà di tutelare le maestranze.”
I delegati sindacali del Termovalorizzatore
Filctem CGIL – Uiltec – Ugl Energia,
A. Talone, A. Caporossi, C. Lucci