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Roma, immobili confiscati alla mafia occupati abusivamente. Ugl Polizia Locale: “Ci riconoscano le indennità di ordine pubblico”

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È accaduto ieri in Via Fassini zona Tor Vergata, quando tre pattuglie della Polizia Locale di Roma Capitale, si sono viste recapitare l’ordine di “censire” gli occupanti abusivi di due palazzine, rispettivamente ai civici 12 e 14. Giunti sul posto ai caschi bianchi romani, non è rimasto che constatare l’impossibilità dell’azione, data l’esiguità degli uomini impiegati e la mancanza delle condizioni di sicurezza, a poter procedere all’identificazione di oltre 100 persone, in prevalenza stranieri, occupanti abusivi dei circa 40 appartamenti sequestrati alla mafia.

I controlli erano stati richiesti dalla Prefettura di Roma. Sull’episodio, che dopo il decreto Minniti vede le Polizie Locali dipendere anche dalle competenti Prefetture, è intervenuto il commento dei Sindacati ed associazioni di categoria dei Poliziotti Locali, che chiedono il riconoscimento delle medesime tutele e condizioni contrattuali, di tutte le altre forze che, comprese nel comparto sicurezza, espletano servizi di ordine pubblico.

“Accedere in palazzine di cinque e sei piani occupate abusivamente, sia pure per censirne le criticità e gli abitanti in vista di futuri sgomberi, costituisce un vero e proprio servizio di Ordine Pubblico, che esula dalle competenze tipiche dei Poliziotti Locali, specie laddove gli immobili non siano di proprietà Comunale, ma in capo ad soggetti diversi”, dichiarano in una nota congiunta Sergio Fabrizi del Coordinamento Romano UGL PL e Mauro Cordova, Presidente dell’ARVU Europea.

“Chiediamo a gran voce una legge di riforma delle Polizie Locali d’Italia, che veda riconosciute ai lavoratori della categoria, le medesime garanzie contrattuali e tutele previdenziali ed assicurative, di tutte le altre forze Impiegate nel garantire sicurezza. I contesti sociali, specie nelle aree metropolitane sono profondamente mutati ed ormai quotidianamente ai nostri agenti, vengono richiesti servizi di ordine pubblico, come quelli svolti nei campi nomadi, negli sgomberi di occupazioni abusive di immobili, o di presidio ai varchi delle zone sensibili in chiave antiterrorismo, allineati al fianco dei blindati dell’esercito”, concludono i rappresentanti dei caschi bianchi romani.