Pioggia, vento, neve, freddo. Ci attendono due giorni di chiaro stampo invernale, specie sulle regioni peninsulari. Ma il “piatto forte” arriva da domenica: una massiccia irruzione di aria gelida di estrazione “artico-continentale” che almeno fino a mercoledì porterà molto freddo e neve anche in luoghi inusuali.
Sul Mediterraneo è in piena azione già da alcuni giorni una circolazione ciclonica di chiaro stampo invernale. Le alte pressioni sono sbilanciate a nord e questo favorisce la ciclogenesi italica grazie all’interazione tra correnti fredde continentali con aria più umida in risalita dai quadranti meridionali. Gli effetti di una siffatta dinamica sono evidenti: piogge diffuse, nevicate a bassa quota al Centro-Nord e temperature generalmente inferiori alla norma del periodo. Nel Lazio sono previste nevicate a quote collinari, ma non sono da escludere sorprese nei prossimi giorni.
Ma da dove arriva questa ondata eccezionale di gelo? Il disturbo termico impresso dall’alto ha infatti scombussolato il vortice polare consentendo a un vasto anticiclone di natura dinamica di occupare le latitudini più elevate con i massimi ancorati nell’Artico Russo, a largo della Severnaja Zemlja. Sul bordo meridionale del gigante altopressorio fluiscono correnti gelide che alimentano proficuamente i minimi pressori alle latitudini inferiori, regalandoci condizioni meteorologiche più consone a quelle che normalmente si registrano verso la fine di gennaio.
Ma attenzione: il vero colpo di scena deve ancora arrivare! Sempre sulla “parete sud” del vasto anticiclone polare si muove una vasta e massiccia colata di aria siberiana, che già ha conquistato la Russia Europea. Nel frattempo, dal Mar di Kara (Artico Russo) un nucleo di aria artica si inserisce nel letto di correnti antizonali in quota e con moto retrogrado punta deciso verso ponente. Dinamica dunque molto complessa, in cui si distinguono due contributi gelidi: il primo, di origine siberiana, che per il momento limiterà la sua influenza all’Europa orientale; il secondo, di estrazione artico-continentale (quindi freddo soprattutto in quota e molto turbolento), che si porterà verso l’Europa centrale, il Centro-Nord italiano e parte dell’Europa nord-occidentale.
La situazione nel Lazio, e in particolare nelle province di Roma e Frosinone, è solo leggermente migliore di quella prevista nelle regioni del centro nord Italia: a partire dal week-end infatti le temperature andranno in picchiata, raggiungendo anche i -4° C, e le probabilità di precipitazioni nevose saliranno esponenzialmente anche ad altezza collinare, e non saranno da escludere nemmeno in zone pianeggianti. Il rischio più alto si avrà nelle giornate di domenica e lunedì.
A BREVE UN ARTICOLO DETTAGLIATO CON LA SITUAZIONE PREVISTA NELLE DUE PROVINCE, GIORNO DOPO GIORNO