Treni cancellati, vagoni pieni come carri merci e persone “ammassate” come caramelle nella speranza di raggiungere il posto di lavoro con il minor ritardo possibile. Il gelo siberiano e la neve caduta nella nottata tra domenica e lunedì hanno condizionato non poco la settimana dei pendolari, costretti loro malgrado a raggiungere ugualmente la sede di lavoro nonostante le difficili condizioni climatiche.
Un calvario aumentato anche da un piano emergenza attuato da Trenitalia tutt’altro che irreprensibile: vero che le condizioni atmosferiche hanno condizionato e non poco anche la gestione delle corse, ma l’azienda dei trasporti ferroviari ha mostrato ancora una volta uno scarsa capacità organizzativa nell’emergenza, riducendo al minimo le corse previste e accumulando ritardi sostanziosi che hanno, di fatto, penalizzato gravemente quanti erano (e rimangono) in attesa di raggiungere la sede di lavoro.
Numerosi i post di sfogo su Facebook, dai quali estrapoliamo un commento che rende bene l’idea del calvario attraversato da chi si è ritrovato come consuetudine a ripercorrere la tratta Roma-Cassino per fini lavorativi: “Garantire il diritto di andare a lavoro…e garantirlo in maniera discreta!!!…#trenitalia come al solito dimostri una capacità organizzativa e gestionale poco consona. Piano “emergenza neve e ghiaccio” con riduzioni del 50% delle tratte…e invece ecco qui: un treno ogni ora nelle fasce più frequentate dai pendolari (ogni ora cancellati 3 treni su 4, treni che sono solitamente pieni)…ammassati in treni in ritardo (perché oltre al danno anche la beffa: gli unici treni con quasi un’ora di ritardo)….un’agonia…la gente è esausta di questo trattamento!!!
In allegato, gli screenshot dei treni cancellati e in ritardo della mattina di mercoledì 28 febbraio 2018.