Mattinata odierna i Carabinieri della Compagnia di Cassino, a conclusioni di articolate indagini, sottoponevano a fermo di indiziato di delitto per “rapina e sequestro di persona in concorso, detenzione e porto di armi illegali, truffa ed estorsione” le seguenti persone, legate tra loro dal vincolo di parentela e/o amicizia: GELFUSA Giovanni, classe 1981, già censito per analoghi reati, ricettazione, lesioni personali e violenza e minaccia a P.U.; D’ALESSANDRO Stefano, classe 1986, già censito per guida in stato di ebbrezza; RAFELI Luca, classe 1982, già censito per furto.
Le investigazioni venivano avviate a seguito della commissione di alcune rapine a mano armata e sequestro di persona, commesse nella giurisdizione della Compagnia Carabinieri di Cassino, da soggetti che durante le azioni delittuose giungevano sul posto a bordo di una moto di grossa cilindrata (Yamaha R/6), di colore bianco e rosso, con la quale poi si dileguavano. I rapinatori colpivano attività commerciali la sera, in orario di chiusura, prevalentemente distributori di carburanti situati nel basso Lazio, sempre con il medesimo “modus operandi” consistente nel fatto che il soggetto che eseguiva materialmente la rapina mostrava alla vittima – senza tirarla fuori dalla cintola dei pantaloni – una pistola semiautomatica, di colore scuro, simile a quella in uso alle Forze dell’Ordine. Altra particolarità che legava i delitti tra loro, o meglio il filo conduttore era l’inflessione dialettale con cui si esprimevano i rapinatori, un accento locale ovvero alto casertano-basso Lazio. A seguito delle rapine i militari del NORM della Compagnia Carabinieri di Cassino, unitamente a quelli della Stazione di Cervaro, si attivavano ed a termine di una intensa e serrata attività info-investigativa identificavano negli odierni arrestati tre giovani dimoranti tra Rocca D’Evandro (CE) e San Vittore del Lazio che si erano organizzati, con ruoli intercambiabili tra loro per rendere più difficoltosa l’identificazione, per commettere rapine in danno di commercianti della zona. Le articolate investigazioni svolte con numerosi servizi di osservazione, pedinamento dei sospettati ed attività tecniche di P.G., nonché di un sequestro di una felpa indossata da Rafeli Luca durante una rapina, permettevano di conseguire gravi indizi di colpevolezza a loro carico.
Degli elementi raccolti, veniva redatta una dettagliata informativa di reato, nella quale si riportavano tutte le prove acquisite in relazione alle rapine consumate dal gruppo malavitoso nonché la richiesta dell’applicazione urgente di una misura cautelare in carcere, atteso il concreto pericolo di fuga, la pericolosità degli indagati e il pericolo di reiterazione di ulteriori gravi delitti.
Rapine consumate e scoperte:
1) in data 29.09.2017, intorno alle ore 19:45, in Cervaro rapina in danno di un’edicolante, ad opera di un giovane con il viso travisato da un casco integrale. Il rapinatore, entrato all’interno dell’esercizio, sotto la minaccia di una pistola che mostrava e che teneva nella cintola dei pantaloni, si faceva consegnare dalla vittima l’incasso consistente in euro 100,00. A termine dell’azione delittuosa il rapinatore e il complice che lo attendeva all’esterno, con funzioni di “palo”, si allontanavano dal posto a bordo di una moto Yamaha R/6 di colore bianco e rosso;
2) in data 30.09.2017, alle ore 15:30 circa, in Spigno Saturnia (LT), lungo la S.R. 630, rapina in danno del gestore di distributore di benzina, ad opera di due giovani che sopraggiungevano nell’area di servizio a bordo di una moto Yamaha R/6 di colore bianco e rosso. Mentre l’autista rimaneva in sella alla moto con il motore acceso, il passeggero – con volto travisato dal casco integrale e occhiali scuri – scendeva e si avvicinava al benzinaio e sotto la minaccia di una pistola, che mostrava e che teneva nella cintola dei pantaloni, si faceva consegnare il marsupio contenente la somma in contanti di euro 1.932,00;
3) in data 06.10.2017, alle ore 19:50 circa, in San Vittore del Lazio, rapina in danno del gestore di un distributore di carburante ad opera di un giovane armato di pistola che affrontava la vittima, mentre si apprestava ad allontanarsi dal luogo di lavoro, a bordo della propria autovettura. Il rapinatore, con una mossa fulminea, entrava nell’auto e sotto la minaccia della pistola, costringeva la vittima a recarsi in una località isolata posta poco distante, facendosi consegnare l’intero incasso (circa 4.000,00 euro), il portafogli contenente carte di credito e documenti vari, nonché prelevava dall’autovettura alcune borse contenenti tabacchi, biglietti “gratti e vinci”, per un valore complessivo di circa 10.000,00 euro;
4) in data 10.11.2017, verso le ore 23:45, rapina ai danni del gestore di un bar sito in Rocca D’Evandro (CE). Un soggetto con il volto travisato da passamontagna si presentava presso e con fare agitato, dopo aver spento le luci del locale, si faceva consegnare dal proprietario l’incasso della giornata, consistente in circa 200,00 euro, dileguandosi a piedi;
5) in data 29.11.2017, verso le ore 17:45 circa, rapina in danno di un gestore di un distributore di benzina posto lungo la S.R. Casilina. Anche in quest’evento, un giovane con il viso travisato da un cappello e una sciarpa, sotto la minaccia di una pistola che teneva nella cintola dei pantaloni, costringeva la vittima ad entrare nell’attiguo bagno e qui gli sottraeva il portafogli contenente l’incasso giornaliero di euro 1.500,00), il telefono cellulare I-Phone del valore di circa 400,00 euro, dandosi poi alla fuga dopo aver chiuso a chiave la porta del bagno con all’interno il gestore;
6) in data 07.12.2017, verso le ore 20:00, rapina all’interno di un supermercato sito in una nota frazione di Cassino. Un giovane con il volto parzialmente travisato dal cappuccio della felpa e da una sciarpa, sotto la minaccia della pistola che teneva nella cintola dei pantaloni, si faceva consegnare dalle cassiere la somma di euro 300,00, allontanatosi subito dopo a piedi.
Nel corso delle investigazioni i militari operanti acquisivano, inoltre, gravi indizi di colpevolezza in merito ai reati di “rapina aggravata e continuata, sequestro di persona, estorsione, truffa e porto illegale di armi” commessi dal Gelfusa Giovanni e dal D’Alessandro Stefano in danno di un giovane barista di Mignano Montelungo (CE). I Carabinieri accertavano che i predetti, dal mese di maggio 2017 e fino al mese di marzo 2018, in concorso tra loro, si rendevano responsabile dei predetti reati in quanto si proponevano di aiutare il giovane che si trovava in difficoltà economiche, ad ottenere un finanziamento di 20.000,00 presso una fantomatica società finanziaria. Il Gelfusa simulando tale interessamento gli “spillava” prima la somma di euro 1.000,00 poi, non contento, chiedeva l’ulteriore somma di euro 450,00 che la vittima però, accortosi di essere stato truffato, non consegnava anche perché non aveva disponibilità economiche. Successivamente venivo affrontato e malmenato brutalmente dai predetti al fine di ottenere altre somme di danaro. In un’occasione veniva rapinato della somma di euro 200,00 e di alcuni documenti personali che lo stesso aveva appena ricevuto dal suo datore di lavoro.
Il P.M., Dott. Roberto Bulgarini Nomi., condividendo le risultanze delle attività di indagine, ravvisando il pericolo di fuga (ma anche il pericolo di reiterazione dei gravi delitti e la pericolosità dei soggetti) emetteva nei confronti di Gelfusa Giovanni, D’Alessandro Stefano e Rafeli Luca un decreto di “Fermo di Indiziato di Delitto” eseguito dai militari operanti nella mattinata odierna, disponendo altresì l’associazione dei tre arrestati presso Casa Circondariale di Cassino.