Uno dei due distraeva i malcapitati chiedendo loro una sigaretta, il complice passava all’azione impossessandosi con violenza di oggetti preziosi, il cane di grossa taglia spaventava le persone rapinate impedendo la loro reazione. Era una tecnica ormai consolidata quella adottata dai due malviventi, di origine egiziana, tratti in arresto in serata dalle pattuglie dei commissariati Viminale e Fidene nella zona della Stazione Termini.
Vittime di turno una coppia di turisti che, camminando su via Giolitti, sono stati fermati con la solita scusa dai due malviventi e rapinati di una collana d’oro.
Sul posto, però, erano attivi i servizi di controllo del territorio pianificati dalla Questura, ed una pattuglia del commissariato Viminale, transitando nella via, ha subito notato i turisti in difficoltà e li ha fermati per capire cosa fosse successo. I due hanno raccontato la loro disavventura, fornendo le descrizioni dei fuggitivi, subito comunicate dai poliziotti alla sala operativa e diffuse via radio. Poco dopo, una pattuglia del commissariato Fidene, nelle adiacenze del sottopasso di via Turbigo, ha notato due persone, con cane al seguito, perfettamente corrispondenti alle descrizioni, sottoponendoli a controllo.
Dagli accertamenti immediatamente effettuati i due, entrambi egiziani, di 19 e 20 anni, sono risultati avere numerosi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e la persona. In particolare, il 20enne risultava essere stato scarcerato la mattina stessa per un reato analogo, dopo essere stato sottoposto a giudizio con rito direttissimo, nel corso del quale gli era stata imposta la misura cautelare del divieto di dimora nel comune di Roma.
Per entrambi, riconosciuti senza alcun dubbio dalle persone rapinate, è scattato l’arresto. Rapina aggravata in concorso, il reato di cui dovranno rispondere.