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Villa Sora, incontro gratuito per parlare di orientamento e futuro delle professioni

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Villa Sora, incontro gratuito per parlare di orientamento e futuro delle professioni

Come cambia il lavoro nell’era della robotica. Un incontro pubblico a Villa Sora per parlare di orientamento e futuro delle professioni. ——– Il lavoro è parte della attuale complessità sociale e culturale e cambia quindi il modo con cui deve essere pensato. Si è aperto così Venerdì scorso a Villa Sora l’incontro “giovani, lavoro e orientamento nell’era 4.0” del ciclo “i tanti volti dell’umano”. L’interessante tavola rotonda tra Maurizio Carucci di Avvenire, alcuni docenti e il pubblico. L’era 4.0 in cui viviamo è quella in cui internet “comanda” le cose, i processi di produzione che sono sempre più personalizzati e insieme “di massa”.

La robotica è al centro e le professioni cambiano, scompaiono quelle a bassa specializzazione ma crescono i mestieri “intelligenti e creativi”. Occorre gestire la transizione per non far pagare il prezzo della svolta a determinate categorie sociali. Il rischio disoccupazione da robot c’è, ma ogni svolta è sempre una opportunità. Investire in formazione è la chiave di tutto. Il dibattito a Villa Sora è arrivato al punto cruciale grazie all’intervento dei ragazzi. In questo scenario ipertecnologico in cui le competenze e le conoscenze diventano rapidamente obsolete, su cosa devono puntare i giovani per la loro formazione? la risposta è: scoprire e vivere le loro passioni.

Le passioni vanno appunto scoperte, stimolate, suscitate e fatte emergere con un percorso educativo che deve iniziare fin dai primi anni di scuola, che sappia tenere insieme ragione e immaginazione, pensiero ed emozioni, spesso rimosse dai percorsi educativi e formativi. Il futuro del lavoro è nello spazio in cui comunicheranno le specializzazioni e i saperi, le conoscenze e le competenze.

È lì che nasce il nuovo. Occorre scegliere percorsi adeguati che insegnino ad abitare l’attuale e futura complessità, quelli che formeranno, a tutti i livelli, menti critiche ed elastiche, figure ibride, aperte alle contaminazioni fra i saperi e le competenze. A Villa Sora si è riflettuto ancora una volta, con i ragazzi e il territorio, sul futuro che ci attende, per viverlo senza paura.