Il segretario della sezione PCI “E. Berlinguer” di Marino, Stefano Enderle, e Maurizio Aversa della segreteria regionale del PCI Lazio, sugli atti vandalici di cui è stata oggetto la Sala Teatro Vittoria Colonna a Villa Desideri, hanno rilasciato la seguente dichiarazione congiunta:
“E’ un atto gravissimo e reiterato. Ciò a dimostrazione che ci sono due corni del problema: il primo è la volontarietà con cui si persegue l’obbiettivo di degradare un’area al centro della città storica. Il secondo è l’insufficienza, l’incapacità ovvero l’inefficacia di chi è chiamato a difendere il bene pubblico. Per quanto agli autori che possono essere semplici vandali oppure piccola criminalità che necessita di “zone franche” e cerca di preservarle col degrado, riteniamo che debbano vergognarsi della propria pochezza morale, dell’incultura in cui possono essere imprigionati, ovvero della gravità criminale dei loro comportamenti che noi comunisti condanniamo senza mezze misure. Anzi, invochiamo l’aiuto di chi potrebbe sapere, affinchè in modo riservato ci interpelli perché penseremo noi a farci portavoce presso la forza pubblica salvaguardando l’anonimato di chi non voglia mostrarsi. Questo barbaro comportamento va fermato e sconfitto! Al contrario, pensiamo che le parole, la supponenza spesso mostrata su questo e altri argomenti, debba spingere a maggiore umiltà e richiedere – senza passerelle come siamo stati abituati a vedere dalle politiche degli annunci – da parte di Sindaco e Giunta una mano alle forze di opposizione, alle forze sociali e culturali che da tempo rivendicano di voler essere messi in condizione di far emergere le migliori energie in città: che non stanno tutte da una sola parte! Infine, come dirigenti comunisti, proprio perché portatori dei valori della civiltà, della cultura, e del miglioramento della vita esprimiamo piena solidarietà agli operatori che gestiscono la Sala Teatro, con un affettuoso abbraccio a Sabina Barzilai. Del resto è nella nostra viva memoria, e deve essere in quella della città e dei suoi abitanti che “lo scatolone” – così era noto all’origine il manufatto – è divenuto Teatro, quindi bene pubblico, per scelta negli anni di tanti amministratori che caparbiamente hanno voluto destinare alla città un quasi-immobile destinato alla provvisorietà. Infatti, in origine, lo scatolone era un manufatto che ospitò sala mensa e ricovero per operai che parteciparono alla costruzione del nuovo quartiere Villa Desideri. Quando fu destinato ad area pubblica, molti storici amministratori, pur in assenza di immediate disponibilità economiche, scelsero di non abbatterlo e di preservarlo per un uso pubblico successivo. Come è stato. Quindi appartiene alla recente storia della città. Quindi è di tutti noi, di qui la solidarietà attiva nei confronti del Teatro Vittoria Colonna che ogni cittadino marinese è chiamato a difendere come proprio bene, perché bene di tutti.”.