Sanità nel Lazio: liste d’attesa ancora troppo lunghe
La problematica delle lunghe liste d’attesa per visite mediche negli ospedali pubblici del Lazio aveva portato, circa un anno fa il Presidente della Regione Nicola Zingaretti a stabilire nuove norme sul funzionamento della sanità pubblica (con un decreto, il dca n.110 del 2017).
“Noi di CODICI – ha affermato il Segretario Nazionale di CODICI, l’AVV. Ivano Giacomelli – ci siamo pronunciati più volte per avvertire della grave situazione delle lunghe liste d’attesa non più sostenibile nella Regione Lazio, che non garantisce una risposta adeguata del servizio sanitario nazionale”
In seguito ai dati sul monitoraggio diffusi dalla Regione Lazio i tempi medi per eseguire ecografie e visite specialistiche, per quanto riguarda le undici prestazioni «sorvegliate speciali» più richieste sono ancora troppo lunghi, nonostate un lieve miglioramento.
Le prescrizioni urgenti (classe “U”) e brevi (classe “B”) vengono effettuate quasi completamente nei termini. Da un’analisi effettuata 11 esami su 17, tra Asl e ospedali pubblici, solo 3 superano di poco il tetto temporale stabilito.
Le analisi di Categoria D “differibili”, che non devono superare i 30 oppure i 60 giorni, invece, sono ancora lontane dal raggiungimento dell’obiettivo e le tempistiche di tali prestazioni variano molto dalle prestazioni territoriali.
Un dato allarmante emerge riguardo ad un esame diagnostico molto importante per le donne, nell’attività di prevenzione e diagnosi precoce dei tumori al seno, ovvero l’eco della mammella mono e bilaterale.
Per questo esame emerge che solo sette strutture siano in regola. I tempi sono ancora troppo lunghi: 262 giorni da attendere per una prenotazione al Sant’Andrea, 243 al San Giovanni, 239 a Frosinone o 213 alla Asl Roma 4 (Civitavecchia-Bracciano).
Il fatto che i tempi di attesa per effettuare una visita medica attraverso il Sistema sanitario nazionale siano così lunghi, comporta inevitabilmente una maggiore spesa nella sanità privata, che è salita a 35,2 miliardi di euro, da quanto riporta l’ultimo Rapporto Censis-Rbm Assicurazione Salute. Inoltre, il Report sulla sanità in Italia rivela che, nell’ultimo anno 12,2 milioni di italiani hanno rinunciato o rinviato prestazioni sanitarie, ovvero 1,2 milioni in più rispetto all’anno precedente. Dato ancor più preoccupante è che per potersi curare si ricorra all’indebitamento o si dia fondo ai propri risparmi.
Il diritto alla salute è un diritto fondamentale che va preservato ad ogni costo, soprattutto in ragione alle tasse che paghiamo, al diritto alla prevenzione che quindi non può essere rimandato per mesi.
CODICI, oltre ad assistere i cittadini con le varie campagne sulla sanità “Indignamoci”, “Riprendiamoci la salute”, “Piaghe da decubito”, ha aperto uno sportello dedicato alla malasanità dove gli utenti si potranno recare e presentare il loro caso. Pertanto i cittadini possono contattarci allo 06.5571996 o scriverci a [email protected].