Il prossimo 8 Maggio 2016 alle ore 17, presso il campo sportivo “Angelo De Monaco” di Pignataro Interamna, i Briganti Cassino Rugby chiamano a raccolta tutti i propri sostenitori per festeggiare insieme al termine dell’ultima giornata di campionato.
Sugli spalti è prevista una vera e propria bolgia, visto che gli organizzatori dell’evento auspicano che tutti i sostenitori cantino e incitino la squadra fino all’ultimo secondo. A tal proposito, l’unico requisito d’ingresso richiesto è quello di…portare con sé una o più caramelle alla menta, che potrebbero tornare utili quando gola sarà infiammata! Verranno distribuiti dei volantini con i testi dei cori, affinché tutti i partecipanti possano cantare e partecipare attivamente alla festa.
L’iniziativa dei Briganti Rugby è solo l’ennesima dimostrazione pratica della cultura di un nobile sport che sa di libertà, scuola di vita e disciplina, uno sport che stimola i bambini a crescere bene e fa tornare bambini i grandi.
Appena un bambino vede una palla infatti, normalmente non la prende a calci, ma la esplora con le mani, la osserva e la lancia proprio con le mani. Per un bambino di 6-7 anni non c’è nulla di più bello che avere la possibilità di correre con la palla in mano, “acchiappare” quello che ha la palla e rotolarsi per terra.
Uno sport che sviluppa il senso di fratellanza senza emarginare alcuno, nemmeno dal punto di vista fisico. Contrariamente a quello che si pensa infatti, nel rugby le differenze fisiche non sono un vincolo, ognuno sviluppa le proprie capacità necessarie a confrontarsi con avversari di diversa statura o peso.
Chiave dell’approccio e punto di partenza per questo sport è l’umiltà. Il rugby è gioco umile, fatto di fango e sul fango, dove le trincee mobili vengono costruite e disfatte con grande sacrificio degli uomini di mischia (le ruck e le maul), dove la palla è vissuta come “opportunità” da finalizzare (portandola in meta).
Visto da fuori può sembrare un gioco senza regole ma ci sono, sono ben codificate e hanno un margine discrezionale proprio dell’arbitro. Le regole si rispettano. Punto. Chi trasgredisce alle regole dettate dall’arbitro è punito. Se le trasgredisce costantemente subisce quello che non esiste altrove: l’onta di essere allontanato dal campo per antigioco.
Le opportunità possono essere molteplici, compresa quella della sconfitta onorevole, altra codifica stravagante del rugby, dove la palla viene passata al compagno soltanto all’indietro, perché sono le gambe, la caparbietà e l’intelligenza tattica della squadra a portarla oltre la linea di meta. Non vi sono altre possibilità per vincere una partita che si gioca con l’avversario, non contro. Il piacere di giocare è reciproco.
Alla fine della partita è rituale l’incontro festoso per bere una birra e mangiare un boccone insieme all’altra squadra. Si chiama Terzo Tempo e nella giornata di domenica non mancherà! Tutti gli spettatori potranno fondersi con i giocatori e dare vita alla prima, unica e grande festa del Rugby di Cassino