“La documentazione fino ad ora disponibile, con gli atti preliminari per la costituzione della Società per la gestione del Servizio di Igiene Urbana (gestione dei rifiuti) del paventato “Consorzio colleferrino”, non lascia nessun dubbio. Colleferro (capofila) con i comuni di Carpineto Romano, Gavignano, Genazzano, Gorga, Fiuggi, Labico, Capranica Prenestina, Nemi, San Vito Romano e Segni, hanno deciso di dar vita ad un Consorzio intercomunale con velleità superiori a quelle che nel dicembre 1997 permisero l’istituzione del mai rimpianto GAIA (Gestione Associata Interventi Ambientali). Il dissesto finanziario con fallimento del GAIA pesò su tutti i contribuenti tant’è che Lazio Ambiente s.p.a. (società della Regione Lazio) subentrò al Consorzio acquisendone i rami d’azienda e le società del gruppo. La storia si ripete e Colleferro, mai sazio di far cassa con i rifiuti e con i benefit (€uro x tonnellata di rifiuto lavorato sul suo territorio) derivanti dal trattamento/abbancamento degli stessi negli inceneritori e nella discarica , ripropone una società in house a controllo pubblico non solo per la gestione della raccolta urbana dei rifiuti ma, per non perdere la caratteristica di città industriale fonte da sempre di intollerabili inquinamenti, arricchische negativamente la proposta ipotizzando anche la realizzazione di un “Distetto impiantistico”.
• Non siamo contro gli impianti per la selezione di plastiche e carta/cartone ma perché prevederne uno dedicato alla lavorazione di 70.000 tonnellate/anno complessive (30.000 t/a di plastica + 40.000 t/a di carta) a fronte di 7.500 tonnellate (complessive) prodotte dai comuni aderenti ?
• Non siamo contro gli impianti per il recupero di materia del rifiuto da indifferenziato secco, ma perché volerne uno da 40.000 t/a a fronte di 10.000 t/a, scarse, prodotte dai comuni consorziati ?
• SIAMO CONTRO GLI IMPIANTI DI TRATTAMENTO DEL RIFIUTO UMIDO (FORSU) DI TIPO ANAEROBICO CON PRODUZIONE DI BIOGAS/BIOMETANO PERCHE’ ALTAMENTE INQUINANTI E INVECE IL CONSORZIO NE VUOLE REALIZZARE UNO DA 40.000 t/a A FRONTE DI NEMMENO 9.000 t/a PRODOTTE DAI COMUNI COINVOLTI.
• SIAMO PER LA CHIUSURA DELLA DISCARICA DI COLLE FAGIOLARA E NON CREDIAMO ALLE “BALLE” RACCONTATE DAGLI AMMINISTRATORI COLLEFERRINI. Dichiarano , udite udite, di volerla chiudere entro il 2019 ma per poterlo fare hanno deliberato di eliminare la linea di Alta Tensione che attraversa il sito, recuperando allo sversamento altri 500.000 tonnellate di rifiuti da abbancare. Non tutti sono scemi e succubi e pertanto evidenziamo che :
1) Il Polo Impiantistico per i rifiuti proposto dal Consorzio ha la necessità di una discarica di servizio e in questo caso gli impianti e la discarica sono confinanti. Condizione ottimale.
2) Ieri 9 maggio 2018, in una nota interna la Regione Lazio in una ricognizione sulle disponibilità delle discariche ha tenuto conto della possibilità di uso. di Colle Fagiolara per c.a. 600.000 tonn
3) Nel “Programma di Azione e Piano economico Finanziariolo per la Gestione Integrata dei Servizi di Igiene Ambientale – Comprensorio Roma Sud- Studio di Fattibilità”, si legge che : “per quanto attiene gli aspetti logistici della localizzazione , è necessario che l’Ecodistretto sia ubicato funzionalmente in area con caratteristiche” : a) preferibilmente industriale; b) in una superficie che contenga tutti gli impianti; c) non elevata distanza dalla discarica per il conferimento dei residui non più recuperabili.
CON QUESTI PRESUPPOSTI LA DISCARICA NON VERRÀ CHIUSA e non verrà mai portata a termine la ridicola promessa del sindaco Sanna di renderla indisponibile dal 2019 e farne un “museo a imperitura memoria” (?). Colleferro nella scelta del sito e da capofila del Consorzio si è blindato e sempre per il diritto ai benefit di compensazione.
• SIAMO CONTRO LA REALIZZAZIONE DEL POLO IMPIANTISTICO PER LA SUA POSIZIONE CONTIGUA CON IL PARCO REGIONALE DELLA “SELVA”. Parco da tutelare e non da distruggere.
Questa vicenda del Consorzio è madre feconda di amarezza e delusione causate soprattutto da quei comitati ambientalmente impegnati e che oggi troviamo a sostegno di questo progetto. Alcuni di loro erano con noi nelle lotte territoriali contro ipotesi impiantistiche che prevedevano soluzioni con produzione di Biogas/metano, e si che localmente ce ne sono state tante: Olevano, Genazzano, Artena, Anagni, Gallicano, Velletri …, ed erano con noi anche quando contestavamo le scelte del sindaco di Colleferro SANNA, oramai e definitivamente ex ambientalista , o quando pesantemente ci opponevamo al mai ambientalista sindaco di Genazzano FABIO ASCENZI per la condivisione e accettazione sul proprio territorio di due (2) proposte di impianti a Biogas. Era il 2013 e i tentativi di realizzare gli impianti furono azzerati a furor di popolo e anche con il nostro contributo tecnico. Le successive elezioni amministrative videro ASCENZI riconfermato sindaco per un solo voto in più e da quella lezione di democrazia responsabile sembrava aver appreso che il Biogas oltre che ad inquinare non paga in termini di consenso politico. Erano con noi tanti ecologisti ed erano con noi per un NO secco ai biogassisti , oggi ci parlano di “strategie” che nulla hanno a che vedere con l’ambientalismo, ci rifiutiamo di capire ed accettare le logiche di quello che ormai li ha coinvolti e che viene giustamente definito “CAPITALISMO VERDE”.
Torneremo sull’argomento e racconteremo perché i sindaci “eroi”, di tricolor fasciati, sfilano e si sdraiano a terra contro gli inceneritori per poi proporre impianti industriali per il trattamento dei rifiuti super dimensionati e pericolosi come quelli con produzione di Biogas/metano . E racconteremo di chi, indifferente agli aspetti inquinanti e ai danni alla salute dei cittadini, usa la lotta agli inceneritori come foglia di fico per finalità non certo etico/ambientali”.
E’ quanto dichiarato dal Comitato Alternativa Sostenibile – Ecoresistenza attraverso un comunicato stampa diffuso attraverso Facebook